SUPER LEAGUEMattia Croci-Torti sul Lucerna: «Ci hanno battuto due volte, ma...»

LUGANO - Domenica pomeriggio il Lugano andrà a caccia del riscatto contro un Lucerna in forma. Dopo il ko rimediato a Winterthur i bianconeri hanno una grande voglia di tornare a muovere la classifica, così da restare nella zona nobile della graduatoria. In vista della sfida contro i biancoblù Mattia Croci-Torti non potrà contare sugli infortunati Arigoni e Mai e sullo squalificato Bottani.  Di ritorno, almeno per la panchina, Hajdari, Mahou e Saipi.

«Il Lucerna? Quest'anno non siamo stati così bravi con loro, ci hanno battuto due volte - le parole del Mister in conferenza stampa - Sono reduci da due incontri in cui hanno vinto con il Basilea e pareggiato con l'YB: sappiamo dunque quanto sono bravi e d'altro canto sappiamo quanto dovremo essere molto bravi noi per riuscire a batterli».

Quali tasti ha toccato l'allenatore momò dopo la sconfitta di domenica? «Ogni giornata cerchiamo di imporci, ma siamo ben consapevoli di non poter vincerle tutte. Ci stanno dei passi falsi e fanno parte di un processo di crescita. Purtroppo è andata male a Winterthur ma come sempre non cerchiamo scuse, bensì soluzioni. L'attitudine domenica scorsa è stata buona, ma non siamo stati sufficientemente bravi negli ultimi 25 metri. Serve più qualità davanti ed è su questo aspetto che abbiamo lavorato in settimana».

Quest'anno Mattia Bottani sta contribuendo pochissimo sotto l'aspetto numerico di gol e assist... «Bottani è un giocatore che ha la mia piena fiducia. Se bisogna però cercare il pelo nell'uovo, capisco si vadano a spulciare tutte le statistiche dei giocatori. Se guardate i gol e gli assist, Mattia solo con Zeman ha avuto dei numeri importanti. È nettamente il giocatore del Lugano che va a pressare di più le difese avversarie. Evidentemente spera sempre anche lui di segnare qualche gol in più. Io però sono davvero contento del lavoro che svolge: fa giocare bene la squadra e riesce spesso a creare superiorità numerica in fase offensiva. Dobbiamo dunque essere bravi a guardare ben oltre le statistiche».