I campani: «Le dinamiche di competizione e agonismo dovrebbero lasciare spazio a un'inevitabile presa di coscienza».
Poco prima del match l'ASL di Caserta si è presentata allo stadio per effettuare dei test rapidi in quanto alcuni giocatori avevano la febbre.
CASERTA - Ha del clamoroso quanto accaduto in Serie C soprattutto perché una partita di calcio ha "vinto" sulla salute pubblica. La sfida Casertana-Viterbese si è giocata regolarmente nonostante 15 casi di positività nella squadra campana.
La partita, inizialmente in programma alle 17.30, è iniziata con 50' di ritardo dopo che l'ASL di Caserta si è presentata allo stadio Pinto per effettuare tamponi rapidi ad alcuni calciatori di casa con la febbre. Questi hanno dato esito negativo e la partita è così potuta iniziare in 9c11!
Vista la situazione la Casertana, che non ha potuto chiedere il bonus rinvio poiché già utilizzato sei giorni fa contro il Bisceglie, ha esternato tutto il suo disappunto tramite un comunicato. «Sono stati giorni difficili, carichi di paura e preoccupazione per tutti i tesserati della Casertana FC nonché per le proprie famiglie. Un gruppo di lavoro falcidiato e decimato da un virus pericoloso e subdolo. Ben 15 positivi al Covid-19. Al cospetto di una situazione di questo tipo, le dinamiche di competizione ed agonismo dovrebbero lasciare spazio ad un'inevitabile presa di coscienza. Ed, invece, a poche ore dal calcio d’inizio del match valevole per la sedicesima giornata del campionato di Serie C, la Casertana FC è costretta a prendere atto del diniego della US Viterbese 1908 rispetto a quello che logica vorrebbe fosse un inevitabile rinvio della partita e che per la stessa Lega Pro non è ritenuto necessario».
Secondo invece quanto comunicato dalla Lega Pro, non si è potuto procedere al rinvio poiché la Casertana ha sedici tesserati negativi al coronavirus dei quali sette indisponibili tra infortuni e squalifiche.
Per la cronaca la partita si è chiusa soltanto (viste le condizioni) sul 3-0 in favore della Viterbese.