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A-LEAGUESogni, marketing e quattrini: «Bolt calciatore? Mi incuriosisce, ma...»

24.10.18 - 17:51
Angelo Renzetti si è prestato per un commento, da presidente, sul fulmine che sogna una vita da bomber: «Deve trovare il livello giusto per giocare e divertirsi. Se lo fa per soldi, allora è diverso»
Sogni, marketing e quattrini: «Bolt calciatore? Mi incuriosisce, ma...»
Angelo Renzetti si è prestato per un commento, da presidente, sul fulmine che sogna una vita da bomber: «Deve trovare il livello giusto per giocare e divertirsi. Se lo fa per soldi, allora è diverso»
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GOSFORD (Australia) - L’uomo più veloce del pianeta continua a rincorrere il suo sogno. Stiamo parlando del fenomenale Usain Bolt, ex sprinter 8 volte oro olimpico e primatista mondiale nei 100 e 200 metri, che vuole diventare un calciatore professionista. Dopo l’esordio in agosto con i Central Coast Mariners - club che milita in A-League - e le prime reti (doppietta) siglate in amichevole proprio con il club australiano, il 32enne giamaicano ha di recente ricevuto l’offerta (rifiutata) dal team maltese del Valletta FC nella speranza del lieto fine nella terra dei canguri.

In questi giorni il club con sede nei pressi di Sydney - che venerdì ha debuttato in campionato con un pareggio -, ha avanzato un’offerta a Bolt, nonostante le parole “amare” di mister Mike Mulvey («guardate il nostro attacco e chiedetevi se Bolt può rubare il posto a qualcuno...»).

Se da una parte ha già ricevuto diverse bocciature, dall’altra l’ex velocista - inguaribile ottimista e atleta che non si pone limiti - continua a sperare che un accordo si concretizzi nonostante i tanti ostacoli incontrati lungo il percorso: su tutti la questione ingaggio, con una differenza (milionaria…) tra domanda e offerta. Bolt e il suo entourage vorrebbero circa 2 milioni di dollari puntando anche sui benefici a livello di visibilità che il club otterrebbe, mentre i Marines - senza il contributo finanziario da parte di terzi - non vanno oltre i 125’000, cifra decisamente inferiore ma in linea con la media salariale della Lega. Che l’operazione vada in porto o meno (a questo punto è veramente difficile), della telenovela Bolt si sta parlando ormai da settimane e l’operazione di marketing è già in atto.

Il numero 1 del Lugano Angelo Renzetti, mai banale, si è messo a disposizione per dire la sua parlando da presidente di un club. «Mi sono sempre chiesto perché faccia così fatica a trovare una squadra - interviene Renzetti - Se ha davvero la volontà di giocare a calcio perché gli piace, il fattore economico dovrebbe passare in secondo piano. Credo debba solo trovare il livello che gli permetta di scendere in campo e divertirsi».

Lei come vede il “Bolt calciatore”? «Personalmente mi incuriosisce, mi piacerebbe capire qual è il suo vero livello - aggiunge Renzetti - Ovviamente non sacrificherei una squadra per fare posto a Bolt, ma sarebbe interessante vedere quel che può portare a livello d’immagine. Poi, chiaramente, andrebbe trattato come gli altri calciatori».

Nel suo primo match amichevole è stato accolto con cori e fumogeni da 10’000 tifosi. In A-League la sua permanenza potrebbe fare molto bene a livello di marketing. «Sì, ma è un’altra dimensione, se in Europa non ci sai fare rischi di renderti ridicolo e basta. Vale anche per chi lo prende».

In sintesi cosa ne pensa del suo sogno? «Ammiro il sogno di un “ragazzo” di 32 anni, a patto che lo faccia lasciando da parte il discorso economico. Se lo fa per divertirsi sicuramente sì. Se lo fa per ottenere qualche soldo in più solo perché si chiama Bolt... allora è diverso».

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