Il primo vero esame della stagione è stato brillantemente superato dai bianconeri, ora pronti a guardare al futuro con maggior fiducia
LUGANO - I tre punti ma non solo: dal match contro lo Zurigo il Lugano ha ottenuto risposte, certezze, buonumore.
Vincere contro i biancoblù di mister Magnin era fondamentale per migliorare la classifica e regalarsi tre settimane - quelle della sosta per la Nazionale e poi della Coppa Svizzera - di tranquillità. Vincere non era, in ogni caso, tutto.
Alla prima partita con la rosa praticamente al completo, mister Abascal andava infatti in cerca di conferme. Che i suoi metodi fossero giusti. Che le sue idee fossero corrette. Che il suo calcio fosse adatto alla Super League. I 90' di Cornaredo hanno benedetto pensiero e scelte del tecnico spagnolo, ora convinto più che mai che la strada imboccata sia quella giusta.
La mossa che forse ha fatto girare la stagione del Lugano è stata l'inserimento di Miroslav Covilo. Nelle scorse settimane dal mondo bianconero si erano più volte sbilanciati indicando il centrocampista come possibile uomo in grado di far fare il salto della qualità alla squadra. Avevano ragione. Risolta la querelle con il suo ex club e ottenuto il via libera per giocare in Super League, il 32enne è infatti subito stato schierato. E ha subito lasciato il segno. Gol a parte, l'ex Cracovia si è subito messo a disposizione dei compagni, rivelandosi preziosissimo, oltre che già in buonissima condizione fisica. Attenzione però: Sabbatini e soci hanno vinto e convinto anche perché in campo c'era Covilo. Non solo per quello. Determinanti sono state pure la scelta di schierarsi a tre dietro (con Maric già integratosi), lo spirito di sacrificio dei centrocampisti, la mobilità di Crnigoj e - finalmente - la fame di Gerndt. L'attaccante non ha segnato ma, sempre attivo e combattivo, ha tenuto lontana e impegnata la difesa ospite. È insomma stato prezioso ben oltre ai numeri. In generale si può dire che la svolta - se sarà confermata - è arrivata non appena Abascal ha potuto schierare una formazione con una spina dorsale composta da giocatori esperti, intelligenti e disposti a “sbattersi”. L'unico dubbio rimasto riguarda il portiere. Baumann (che sabato ha fatto bene) o Da Costa? il mister ha da scegliere. Ma ora può farlo serenamente...