SUPER LEAGUEPaure e imprecisioni, il Lugano di Tami (che l'anno prossimo andrà via) rimane a terra

LUGANO - «Ormai si ripete la stessa storia, se non sai approfittare di una superiorità numerica non sai andare oltre ad un dominio sterile territoriale, alla fine perdi», ha attaccato Pier Tami dopo la sesta sconfitta consecutiva del suo Lugano. «Purtroppo questa è l'analisi nuda e cruda - ha aggiunto il mister che, come anticipato da Ticinonews, ha già comunicato alla società che l'anno prossimo non sarà più bianconero - Le abbiamo provate tutte, mettendo in campo tutti gli attaccanti disponibili, cambiando anche sistema, alla fine però la rete non è arrivata. Dobbiamo essere ancora più severi con noi stessi, pretendere ancora di più da tutti. La cosa che mi fa arrabbiare maggiormente è che i nostri avversari riescono a capitalizzare con una due occasioni, cosa che a noi non succede».

Ma cosa manca a questo Lugano? «Nelle situazioni offensive e difensive manca sempre qualcosa. È qualità? È convinzione? Difficile da dire. Oggi però a differenza di Losanna, ho visto qualche giocatore che aveva qualche timore. Tutti si sono impegnati, ma questo massimo non è abbastanza».

Poi mancano anche le reti... «Verissimo: eravamo abituati a quello che faceva il Lugano nella passata stagione. Però oggi le ho provate tutte, siamo coscienti che adesso arrivano delle partite dove la palla diventerà ancora più pesante... Spero che esca il carattere e la personalità di questa squadra».

Felice per il risultato, meno per la gara disputata dalla sua squadra, l'allenatore del Basilea Raphael Wicki: «Sono contento per la vittoria, meno del gioco espresso. Anche se abbiamo dovuto stare in campo per 65 minuti con un uomo in meno, qualche giocata migliore l'avrei voluta vedere. Ci siamo difesi con ordine, ma siamo stati troppo imprecisi nelle ripartenza. Chiaro è stata una partita difficile, ma alla fine va bene anche così. Un'altra bella vittoria, la serie positiva continua».