«Djokovic discriminato, USA pro Federer e Nadal»
Novak agli US Open? Al momento è altamente improbabile.
NEW YORK - Si sta giocando a Montreal, si giocherà a Cincinnati e poi ci saranno gli US Open. L’agosto dei tennisti è tutto nordamericano. Quello di quasi tutti i “Pro”. Tra quelli in salute, c’è infatti qualcuno che il Canada e gli Stati Uniti può solo guardarli da lontano. Stiamo ovviamente parlando di Novak Djokovic il quale, senza vaccino, salvo “esenzioni” dell’ultima ora non è autorizzato a prendere un aereo e, dalla sua Belgrado, a volare al di là dell'oceano.
Le regole relative alla sicurezza nazionale sono chiare, ma sono tanti, tra gli appassionati, quelli che ancora non si capacitano della possibile assenza dell’ex numero uno al mondo a Flushing Meadows. Tra questi c'è l’ex tennista Nebojsa Jovanovic, ora dirigente in una società di gestione sportiva negli USA.
«Non riesco a capire perché gli organizzatori degli US Open non abbiano ancora scritto al Governo per convincerlo a permettere l’ingresso nel Paese a Novak Djokovic - ha specificato il serbo in un’intervista concessa a Sputnik - Finora si sono limitati a dire che rispetteranno le normative vigenti in questa particolare situazione. Sono convinto del fatto che ci sia una sorta di discriminazione, che se ad avere un problema simile fosse stato uno tra Roger Federer e Rafa Nadal l’impegno per cercare di cambiare le cose sarebbe stato ben diverso: avrebbero fatto tutto il possibile per risolverlo. Li ho contattati per protestare e mi hanno risposto; mi hanno ringraziato e hanno specificato che terranno conto della mia richiesta».