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TI.MAMMEMissione spiaggia: le tecniche di sopravvivenza delle mamme

03.08.19 - 08:00
Alcune delle principali precauzioni da adottare con i bambini al mare o in piscina
Missione spiaggia: le tecniche di sopravvivenza delle mamme
Alcune delle principali precauzioni da adottare con i bambini al mare o in piscina

Arrivano in spiaggia con più mercanzia di un venditore ambulante e mettono in pratica uno spiegamento di forze di sorveglianza che fa sembrare i bagnini di Baywatch un branco di dilettanti. Sono le mamme al mare con i propri bambini, donne con un corredo invidiabile di cappellini, giochi, cerotti e creme solari. Per il bene dei propri pargoli hanno dimenticato il significato delle giornate rilassanti al mare o in piscina, trasformandole in missioni di sopravvivenza durante le quali la parola d'ordine diventa «sicurezza».
Se per i piccoli di casa, infatti, andare al mare significa sguazzare nell'acqua ed impanarsi nella sabbia, per le mamme e, diciamolo: per i papà, quelle ore che sembrano interminabili sotto il sole, si trasformano in un percorso ad ostacoli dall'ombrellone al mare per riempire secchielli d'acqua, compiuto più e più volte evitando le punte all'insù di un rastrellino incustodito, le pallonate incontrollate e la sabbia rovente.

Ma qual è il decalogo dei perfetti vigilantes, pardon: genitori in spiaggia? La preparazione alla balneazione, generalmente, avviene prima con l'iscrizione ad un corso di nuoto che ha la doppia valenza di ottimo sport e di abilità molto utile. Ma se il bambino non sa ancora nuotare, bisogna dotarlo di salvagente o braccioli, sì: spesso i due tipi di galleggianti sono indossati contemporaneamente, facendo sembrare il piccolo la versione gonfiabile di un anatroccolo. A proposito di galleggianti gonfiabili, bisogna ricordare che i materassini si muovono e possono arrivare piuttosto al largo rischiando di ritrovarsi con l'infante da solo in mezzo al mare come un naufrago incredulo.

Anche la scelta del località è importante perché è necessario trovare una spiaggia pulita senza rifiuti nella sabbia e con acque limpide che scongiurino il rischio di infezioni e permettano un'ottima visibilità del fondale. Proprio quest'ultimo è un elemento fondamentale nella valutazione di una spiaggia a misura di bambino: rendersi conto della sua profondità è indispensabile in caso di tuffi e per applicare la regola secondo la quale il livello dell'acqua al di sotto dell'ombelico la rende più sicura. Evitare di fare il bagno se è alzata la bandiera rossa, non andare mai in acqua da soli e preferire spiagge controllate dai bagnini.

Insieme alle precauzioni da adottare in mare ci sono anche quelle per la terra ferma. In spiaggia i bambini devono utilizzare sempre la protezione solare che dovrà essere applicata ogni due ore, devono indossare un cappellino, o una bandana se preferiscono il look da pirata, e gli occhiali da sole. Anche per i più piccoli è preferibile evitare l'esposizione al sole durante le ore più calde, ovvero tra le 12 e le 15.

Se invece del mare si opta per la piscina o si ha la fortuna di averne una a casa, è fondamentale applicare la stessa attenzione. L'acqua deve essere rigorosamente pulita e controllata anche nei valori di pH e cloro, per evitare infezioni, e deve essere presente il personale di salvataggio per qualsiasi emergenza. Se la piscina è a casa, è anche opportuno recintarla affinché i bambini non vi accedano da soli e senza controllo: la supervisione di almeno un adulto è sempre indispensabile anche se i piccoli sanno nuotare. Dalla piscina è poi necessario rimuovere ogni giocattolo affinché il bambino non sia tentato di recuperarlo da solo rischiando qualche disavventura. Immancabile in ogni caso un kit di primo soccorso dotato di disinfettanti e creme per le ustioni solari.

Tutte le raccomandazioni sono utili e non ci si esime dal ripeterle, pur sapendo che il vademecum della mamma al mare è ricco di postille e specifiche impossibili da elencare. Buone vacanze!


TMT (ti.mamme team)

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