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L'OSPITELa storia del Circolo di cultura del Gambarogno in un libro?

24.11.10 - 12:01
Professor Aurelio Sargenti, Lugano
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La storia del Circolo di cultura del Gambarogno in un libro?
Professor Aurelio Sargenti, Lugano

Sabato 13 novembre a Vira, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il libro Gambarogno. Testimonianze delle attività promosse dal Circolo di cultura del Gambarogno dal dopoguerra ai nostri giorni, a cura di Serse Forni, Diego Invernizzi e Edgardo Ratti, Fontana edizioni, Lugano 2010.

L’invito alla presentazione nonché i testi dei tre curatori pubblicati nelle  prime pagine del volume sottolineano come esso narri  la «storia del Circolo di cultura, l’ente che ha fatto da padrino, nel dopoguerra, a gran parte delle manifestazioni artistiche e culturali della ragione». Purtroppo, e dispiace dirlo anche perché è un’occasione mancata, il libro non fa la storia del Circolo di cultura del Gambarogno e neppure dedica sufficiente attenzione alle numerosi attività considerate non “artistiche” promosse dal Circolo. I tre curatori hanno scelto di concentrarsi quasi esclusivamente sulle importanti “mostre di scultura all’aperto” che si sono felicemente succedute nel tempo e alle quali hanno dedicato 128 delle 139 pagine di cui si compone l’elegante volume. 

Scelta affatto legittima, con anche una sua giustificazione, e proprio per questo non doveva essere nascosta in quel che sembra essere un cavallo di Troia chiamato Circolo di cultura del Gambarogno.  Di ciò se ne sono accorti, tra coloro che sono stati chiamati ad animare la mattinata,  Olga Cippà, già sindaca di Vira Gambarogno, il relatore principale, cui è stato affidato il compito di presentare l’opera, Dalmazio Ambrosioni e Remo Clerici, presidente di Gambarogno Turismo.

Olga Cippà ha sottolineato il lavoro importante dei presidenti, dei segretari e dei membri di comitato del Circolo rivierasco che si sono succeduti nel tempo e che hanno promosso anche altre manifestazioni di rilievo, non di pittura né scultura, come (per citare quelle di maggior interesse) il Festival di musica organistica (cui il libro in esame dedica una sola pagina scritta), il Premio di fotografia (1 pagina) e la mostra Riflessioni sul territorio del Gambarogno, documenti, analisi e progetti (San Nazzaro Casa comunale, Lugano-Trevano STS, 1981/1982), accompagnata da un importante catalogo, che raccoglie i frutti di una riflessione portata avanti per due anni da dodici studenti in architettura del Politecnico di Zurigo, diretti dalla professoressa arch. Flora Ruchat-Roncati e dai suoi assistenti, e a cui il volume riserva la miseria di 10 righe accompagnate da una foto di un particolare del progetto per il delta di Gerra che, in quanto tale, risulta insignificante rispetto ai problemi più generali affrontati dalla ricerca.

Dalmazio Ambrosioni ha opportunamente messo l’accento sul primo premio «Poesia Gambarogno-Lago Maggiore» del 1962, che laureò la giovane Alda Merini con il suo libro Tu sei Pietro, pubblicato a Milano da Vanni Scheiwiller (cui si riservano 9 righe più tre foto).  Remo Clerici ha reso un giusto omaggio al compianto prof. Roberto Gasparoli. Il quale, eletto 1980 alla presidenza di un Circolo ormai agonizzante, ha saputo ridargli nuova vita, valorizzando le competenze degli amici che con lui condividevano la responsabilità della guida del Circolo. L’allora comitato, partendo proprio dalle riflessioni sul territorio di cui abbiamo detto, ha dialogato intelligentemente con i responsabili del  Piano regolatore regionale che in quegli anni stava nascendo, obbligando le autorità politiche a considerare il Gambarogno come un solo comune. A Gasparoli, che è stato presidente per oltre un ventennio fino alla sua morte, nel 2003, colpevolmente il libro riserva poche righe, a dimostrazione che la scelta di coloro che l’hanno prima pensato e poi scritto è stata un’altra, senz’altro legittima, ma che rappresenta soltanto un settore ben individuabile, certamente non  identificabile con la storia del Circolo di cultura del Gambarogno, che è tutt’altra impresa.      

Prof. Aurelio Sargenti, Lugano
Arch. Orlando Pampuri, Gerra Gambarogno

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