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ISMAEL CAMOZZILa scuola non è un'azienda, giovedì scendiamo numerosi in piazza

27.02.24 - 10:32
Ismael Camozzi, coordinatore SISA.
Ti-Press archivio
Fonte Ismael Camozzi
La scuola non è un'azienda, giovedì scendiamo numerosi in piazza
Ismael Camozzi, coordinatore SISA.

ISMAEL CAMOZZI - Mercoledì 7 febbraio in Gran consiglio è stata approvata una misura di risparmio deplorevole, la quale si colloca nella macelleria-sociale promossa dai tagli del decreto Morisoli. Infatti la maggioranza borghese che, per l’ennesima volta, utilizza l'istruzione per tappare i buchi finanziari della politica neoliberista, ha scelto di ridurre gradualmente il personale scolastico, sostituendo di anno in anno unicamente l'80% dei docenti che andranno in pensione o abbandoneranno il lavoro. Questa misura si tradurrà in un buco annuo di 60 docenti (in media partono 300 insegnanti all’anno), precarizzando la qualità della scuola. Il diritto all'istruzione è sotto attacco e a pagare sono ancora una volta le nuove generazioni, a cui di sommano i tagli dei trasporti pubblici, la riduzione dei contributi all'USI e SUPSI, la riduzione delle borse di studio e l'introduzione del numero chiuso all’anno passerella. Questi tagli ignorano e oltraggiato la popolazione, la quale si ritrova a dover utilizzare il contagocce in un contesto in cui premi delle casse malati e carovita sono alle stelle. Questa è l’ennesima dimostrazione del paradosso della politica Ticinese, che si vuole più lungimirante e attrattiva, ma al contempo taglia sui servizi pubblici. Ma la macelleria sociale non è finita qui, sono stati approvati anche i tagli ai centri socio educativi, CPA, istituiti per persone con disabilità, nei quali peggioreranno le prestazioni e le condizioni lavorative di lavoratori e apprendisti. In questo contesto è fondamentale organizzarsi in una lotta sindacale per arginare una politica classista che, promuove la privatizzazione, attaccando la scuola pubblica. È inaccettabile svendere il diritto all’istruzione, limitando i percorsi formativi agli studenti della classe media, impedendo loro di accedere a una formazione accademica e precarizzando ulteriormente le condizioni di studio, e oltretutto, peggiorando le condizioni lavorative ai docenti. L’istruzione è un diritto, un investimento e come tale deve essere trattato! Come sindacato degli studenti e apprendisti ci opponiamo a questa politica che tratta la scuola come un’azienda. Ieri abbia o partecipato al presidio organizzato insieme al Vpod e gli studenti del DFA per rivendicare dapprima il rincaro sui salari e secondariamente uno stop al taglio sulle assunzioni. Dopodomani (giovedì 29.02) parteciperemo allo sciopero sindacale a Bellinzona, per cui invitiamo studenti e apprendisti a partecipare in numerosi al nostro spezzone studentesco per lottare in difesa della scuola pubblica.

Ismael Camozzi, coordinatore SISA

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