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GIANFRANCO SCARDAMAGLIAPreture di protezione: cambierà solo l’abito o anche il monaco?

14.10.22 - 07:42
Gianfranco Scardamaglia, coordinatore del Movimento Papageno (associazione non sovvenzionata)
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Preture di protezione: cambierà solo l’abito o anche il monaco?
Gianfranco Scardamaglia, coordinatore del Movimento Papageno (associazione non sovvenzionata)

A breve avrà luogo la votazione che permetterà di concretizzare il trasferimento dai Comuni al Cantone delle autorità di protezione: dall’attuale modello amministrativo con le sedici autorità di protezione a quello giudiziario; le Preture di famiglia e di protezione porteranno all’inevitabile sparizione delle odierne “autorità regionali di protezione” (ARP). Nel sito del Cantone https://www4.ti.ch/poteri/giudiziario/io-e-il-diritto/io-e-lautorita-di-protezione/ sono descritte le misure di protezione delle persone maggiorenni o minorenni bisognose di aiuto e di assistenza, previste dal diritto di famiglia svizzero.

Preture di protezione

Saranno composte ognuna da un collegio di tre membri abilitati a decidere le misure di curatele, tutele, ricoveri a scopo di assistenza, collocamenti, privazione dell’autorità parentale, regolamentazione dei diritti di visita: un avvocato (pretore di protezione), uno specialista con formazione in psicologia e/o pedagogia e uno in lavoro sociale.

ARP
Attualmente, il collegio giudicante delle ARP è così composto: un presidente, un membro permanente e un delegato comunale. Il presidente dell’ARP deve disporre della licenza in diritto o del master in diritto e di un’adeguata esperienza nell’ambito del diritto familiare e di protezione dei minori e degli adulti o di una formazione nell’ambito della gestione dei conflitti. Il membro permanente deve avere una formazione nell'ambito sociale (attività sociali, pedagogia sociale): può essere un assistente sociale o educatore specializzato con diploma professionale rilasciato da una scuola riconosciuta, oppure in quello pedagogico (docente abilitato ad insegnare nelle scuole del Canton Ticino) o in quello della salute (un medico, psicologo, psicoterapeuta, infermiere, logopedista o equivalenti). Il delegato comunale prende parte alle riunioni quando si deve decidere su una persona residente nel suo Comune. Il Municipio del Comune ove ha sede l’autorità tutoria elegge il presidente dell’autorità ed il membro permanente ed i loro sostituti nonché la segreteria; i Municipi dei Comuni del comprensorio eleggono il membro delegato.

ARP: attività lavorative ad esse collegate

Miriadi di altri operatori da decenni orbitano attorno alle ARP: avvocati, tutori e curatori ufficiali cantonali e privati, le UAP, i SMS e SPS, diverse associazioni d’utilità pubblica sovvenzionate, pediatri, centri coppia e famiglia, centri di mediazione, case di protezione delle donne, ecc. Costantemente, da decenni, purtroppo, ben presente e consolidata anche la strategia delle denunce (vere) per (falsi) abusi sessuali e (falsa) violenza domestica, finalizzata all’allontanamento dai figli del “presunto colpevole in assenza di prove” genitore non affidatario (anziché “presunto innocente fino a prova contraria”).

2008: Perizia Affolter

Infine, fortunatamente, quasi 15 anni fa, l’analisi e la verifica delle strutture cantonali delle autorità di tutela e protezione eseguita nel 2008 - sotto la responsabilità progettuale di Kurt Affolter, lic. iur., avvocato e notaio, in collaborazione con Urs Vogel, lic. iur., dipl. SA HSA, Master of public administration (MPA IDHEAP) - ha rivelato l’esigenza di attuare sostanziali modifiche, evidenziando le numerose manchevolezze e malfunzionamenti riscontrati nella struttura e nell’operato delle ARP (elencate nel dettaglio al link https://www4.ti.ch/fileadmin/POTERI/GIUDIZIARIO/cameraProtezione/Verifica-della-vigente-org-tutele.pdf). Di conseguenza, una considerevole trasformazione ineluttabilmente si impone, e il cambiamento ipotizzato appare inevitabile.

Cosa aspettarci dalle Preture di protezione?
 
Ma cambiando il “vestito esterno” cambierà anche la “sostanza interna”? Purtroppo, noi del Movimento Papageno ne dubitiamo fortemente! Infatti, quando le UFAM sono diventate UAP, i medesimi operatori sono stati “trasferiti” da una organizzazione all’altra senza che la loro modalità di “lavorare” subisse sostanziali mutamenti: ergo, cambiare tutto per non cambiare nulla! Cosa cambierà se gli attuali presidenti e membri permanenti delle ARP saranno nominati nelle future neocostituite Preture di protezione? Quale sarà il futuro atteso effettivo mutamento, se la vigilanza sulle Preture di protezione verrà affidata all’attuale Camera di protezione del Tribunale d’appello che oggi “esercita” la vigilanza sulle Arp? Se opereranno sempre le medesime persone, come potrà avvenire concretamente l’auspicata trasformazione qualitativa nel servizio di protezione dei cittadini e dei minori? Già oggigiorno tanti pretori delle Preture (perdipiù alcuni specializzati nel solo diritto di famiglia) “ne fanno di tutti i colori”, per quale motivo dovremmo attenderci un gran miglioramento della qualità del servizio di questi avvocati pretori (come pure dei membri permanenti) che verosimilmente saranno gli stessi di quelli ora operativi nelle attuali 16 ARP?

Comunque sia, con le Preture di protezione il servizio offerto non potrà essere peggiore di quello attuale… oppure sì? Speriamo di no. Allora dovremmo votare per il meno peggio e incrociare le dita? Sembrerebbe proprio di sì!

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COMMENTI
 

cane_disperato 1 anno fa su tio
Io ho appena subito un aggressione da parte del arp perché volevo denunciare il mio ex datore di lavoro statale. Sulla base di atti scritti e inventati da loro mi hanno rovinato la vita per scopi personali. Il delegato comunale non si è nemmeno presentato.

Gus 1 anno fa su tio
L'assenza del delegato comunale, allontanerà l'ARP dalla realtà dei casi. Tutto sara più tecnico, più freddo e più costoso. Votiamo NO

Geni986 1 anno fa su tio
Grazie Gianfranco per il tuo impegno nel descrivere approfonditamente il funzionamento attuale e le prospettive future di questo importante servizio pubblico.
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