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MARCO PROFETAImposta di circolazione: l’opportunità per un risparmio, ma non solo

12.10.22 - 12:26
Marco Profeta, presidente Giovani del Centro
Marco Profeta
Imposta di circolazione: l’opportunità per un risparmio, ma non solo
Marco Profeta, presidente Giovani del Centro

Il Ticino - purtroppo - è a volte terra di record nazionali infelici. È noto che sia fra i cantoni con il minor potere d’acquisto. A pesare sull’attuale situazione economica dei ticinesi si aggiunge anche l’imposta di circolazione più cara della Svizzera. È quindi chiaro che questa imposta ha maggiore incidenza sul borsellino dei ticinesi piuttosto che su quello degli altri confederati.

L’iniziativa del Centro “Per un’imposta di circolazione più giusta!” ha l’obiettivo di cessare questa iniquità, allineando l’imposta alla media nazionale. Inoltre, aggiorna il calcolo dell’imposta in un modo più semplice, trasparente e attuale. La riforma prevede di considerare un unico fattore per il calcolo dell’imposta: la quantità di emissioni di CO2.

A mio parere, questa semplificazione ha dei vantaggi importanti in termini ecologici, perché vengono premiati i ticinesi che investono in veicoli a bassa emissione di anidride carbonica, come pure in veicoli plug-in oppure completamente elettrici, che attualmente sono notoriamente più cari dei veicoli con motori a combustione. Dunque, questa riforma ha il duplice vantaggio di concedere una riduzione del gettito e di incentivare l’adozione di veicoli più ecologici. Essa si allinea quindi alla strategia di neutralità climatica, che la Svizzera si impegna a rispettare.

Le economie domestiche che non si potranno permettere un nuovo veicolo parzialmente o completamente elettrico saranno comunque tutelate, poiché le automobili di piccola cilindrata (o utilitarie) producono notoriamente poche emissioni. Tenuto conto che la riduzione dell’imposta sarebbe generalizzata per tutti i tipi di veicoli che emettono poca CO2, secondo gli iniziativisti la differenza media di imposta fra il possessore di una utilitaria e quello di un’auto elettrica sarebbe minore di 2.70 franchi in più al mese. Questa differenza è giustificata dal fatto che l’iniziativa persegue degli obiettivi ecologici importanti, che non sono riconosciuti dagli iniziativisti del controprogetto.

Il fronte rosso-verde con il controprogetto chiede ai ticinesi di pagare 4 milioni in più rispetto alla proposta del Centro, per ridistribuirli sotto forma di sconto - di solo il 15% - sull’abbonamento Arcobaleno. Al di là del fatto che non sappiamo se questo sconto interesserà o verrà realmente sfruttato dalle famiglie ticinesi beneficiarie di sussidi, ritengo che sia discriminatorio chiamare alla cassa anche chi - per forza di cose - deve optare per il trasporto privato. In particolare, verrebbe chiesto anche alla popolazione delle valli o ai lavoratori a turni o notturni di contribuire a questi 4 milioni di franchi aggiuntivi, che nella maggior parte dei casi non potrebbero comunque sfruttare appieno, perché il trasporto pubblico potrebbe non garantire loro il collegamento casa-lavoro.

Per garantire una riduzione dell’imposta di circolazione in modo equo, intelligente ed ecologico, votiamo sì all’iniziativa il 30 ottobre.

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COMMENTI
 

Gus 1 anno fa su tio
Per non auto-fregarci votiamo NO all'iniziativa e NO al controprogetto

Leonardo-P 1 anno fa su tio
Questi trogloditi sostengono che è giusto incentivare le auto con emissioni minori, ma mai che dicano che è impossibile per una famiglia di 4 persone, quindi l’utilitaria diventa già inutile, potersi permettere di sostituire l’auto con l’acquisto di un’altra. E sono anche in malafede dato per loro stessa ammissione il potere d’acquisto dei ticinesi è il più basso della Svizzera. Piuttosto chi inquina enormemente sono anche i frontalieri che però non sono memmeno sfiorati dalla questione, e anche in questo caso siamo sempre noi poveri ticinesi tartassati a doverci accollare il loro inquianare.

vulpus 1 anno fa su tio
Bisogna approvare subito l'iniziativa e poi valutare in seguito i dettagli per adattare le caratteristiche dei nuovi veicoli. Se si rimanda , continueremo a pagare oltre il giusto

Geremia 1 anno fa su tio
È meglio d’accordo, ma non giusta. Tassare l’emissione di CO2 è giusto, come è pure giusto tassare anche il consumo delle strade. Quindi auto piccola elettrica paga poco, grosso suv a benzina paga tanto. In mezzo le auto piccole a benzina e i suv elettrici. Ma ancora questo non è giusto. Chi ha un suv a benzina ma non lo usa non inquina e non consuma le strade e quindi non dovrebbe pagare, mentre chi fa molti km con una piccola auto inquina e consuma quindi dovrebbe pagare di più. La cosa giusta è semplice: chi inquina e consuma realmente deve pagare di più. Il calcolo deve essere fatto sui km fatti moltiplicati per un fattore dato da CO2 di fabbrica e peso dell’auto. Questo è giusto, il resto è comunque una fregatura.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Geremia
La tassa per chilometro percorso in proporzione al consumo del veicolo la paghiamo da sempre, infatti oltre il 60% del prezzo alla colonna sono tasse! La CO2 è innocua per gli esseri viventi, andrebbero tassati e limitati l'anidride solforosa, gli ossidi di azoto e zolfo, gli HC, particolato, ecc, idem per tutte le auto elettriche ricaricate con energia di derivazione fossile, inoltre queste ultime dovrebbero pagare una tassa ambientale per il loro maggiore inquinamento durante la produzione rispetto al motore endotermico.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Geremia
@Geremia volendo tassare il consumo di carburante (quindi l'inquinamento) sarebbe sufficiente eliminare l'imposta di circolazione e aumentare quella sui combustibili fossili.

emibr 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
D'accordo su una parte del commento, ma non sulla questione CO2, è ovvio che è una sostanza che fa parte del ciclo metabolico di tutti i viventi, ma la concentrazione nell'aria in aumento vertiginoso negli ultimi decenni, mai riscontrato negli ultimi milioni di anni, è un problema, e grande, per le sue conseguenze!

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
Su ogni litro di carburante ci sono 79 Cts. di tassa, più IVA.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a emibr
Conosco la teoria secondo la quale la CO2 antropica avrebbe un peso considerevole sul naturale cambiamento climatico iniziato 30'000 anni fa e che per forza di cose continuerà ancora per diverse decine di migliaia di anni. Il punto è che i fatti dimostrano che già nel 1540 la siccità è I livelli minimi dei fiumi hanno superato il record odierno, le pietre della fame affiorate nel fiume Elba con le scritte medievali sono una delle tante prove.A destare particolare preoccupazione sarebbe lo scioglimento del ghiacciaio Thwaites, il quale potrebbe contribuire a innalzare il livello del mare del 25 per cento rispetto ai livelli attuali. Il professore Steven koonin della New York University e non solo, smentisce questo catastrofismo, la grande crepa risale al periodo medievale e il ghiacciaio ha rallentato il scioglimento rispetto al passato.

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a emibr
Bisogna essere prudenti ma non bisogna prendere per oro colato il catastrofismo mediatico è un certo interesse geopolitico per l'indipendenza dalle energie fossili e da chi le possiede e controlla? vedi situazione attuale...

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
Ciao Don Quijote, cosa intenti con 25%? Rispetto a un innalzamento tendenziale rilevato negli scorsi decenni oppure a stime d'innalzamento future (per intenderci la quota zero s'innalzerà di x metri di cui il 25% a causa d'acqua proveniente da questo ghiacciaio)?¶ Quello che dici sul catastrofismo è vero, difatti sono più preoccupanti i piccoli cambiamenti che modificherebbero lo status quo. Per esempio in Svizzera si prevede che periodi sempre più prolungati di siccità dati da un leggero innalzamento delle temperature indebolirebbe le piante e favorirebbe la diffusione di malattie. Nulla di catastrofico per carità, però aumenterebbe, seppur non di molto, i rischi dati da alluvioni, valanghe, approvvigionamento di legname e via dicendo. Di sicuro non mortale, però quanto meno fastidioso. Diciamo tante piccole modifiche che possono cambiare il contesto sociale ed economico a livello globale (più velocemente di quanto noi siamo disposti a volerci adattare). Buona parte degli studiosi a malapena danno credito ai scenari più apocalittici (malgrado siano quelli più propagandati), però è oramai chiaro che il futuro sarà leggermente differente dal presente, ed è buona cosa pensare a cosa potremmo fare per poter mantenere la crescita ed il benessere generale (senza tirare in ballo teorie strampalate sulla decrescita felice o soluzioni ridicole tipo orti nelle piazze cittadine come proposto qua in Ticino).

Don Quijote 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
L'articolo da cui ho preso l'informazione intendeva una stima riferita alla velocità di innalzamento, poco più di 1mm l'anno. Comunque sia, l'energia a basso costo è in grandi quantità è l'unica via per sostenere il progresso e garantire il sostentamento futuro di oltre 8 miliardi d'individui. L'energia fossile attuale oltre che inquinante non garantisce l'approvvigionamento necessario, e tantomeno quella solare o eolica. Possiamo fare il salto necessario investendo di più nella risolutiva fusione nucleare. Anche se la C02 antropica avesse un ruolo rilevante nel naturale cambiamento climatico, l'attuale tecnologia assieme a qualunque provvedimento politico per limitare la C02 non avrebbe risultati apprezzabili sul clima.
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