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L'OSPITELa vecchiaia è una malattia

29.03.19 - 16:50
Matteo Muschietti, municipale di Coldrerio e futuro anziano come tutti voi
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Matteo Muschietti
Matteo Muschietti
La vecchiaia è una malattia
Matteo Muschietti, municipale di Coldrerio e futuro anziano come tutti voi

In questi giorni a livello cantonale si discute sul maltrattamento delle persone anziane, sia a domicilio che nelle case per anziani. Un dibattito giusto che spero toccherà la sensibilità di tutti dando luogo a un netto miglioramento delle condizioni di queste persone, che a loro tempo ci hanno permesso di nascere, restare in vita e crescere.

Una vita dignitosa e un minimo di considerazione dovrebbero essere il minimo garantito dalla società in cui viviamo, che dovrebbe anche educarci a riflettere che la vecchiaia, un giorno, toccherà a tutti noi. Allora perché non siamo più educati a un saluto, a un sorriso, a fermarci un minuto e dire semplicemente “come sta oggi?”, “che cosa fa di bello?”. Non sto qui a fare il moralista, proponendo soluzioni ideali come una maggior integrazione o l’importanza di dedicare più tempo a chi è anziano o altre sviolinate del genere. Sarebbe inutile e dimenticato all’istante. Ma caspita, nel nostro piccolo, solamente un saluto, un sorriso, una domanda, che cosa costerebbero? NIENTE! Al contrario, aprirebbero una possibilità di dialogo che porta in sé un grande potenziale. Infatti, instaurando una comunicazione, si potrebbe scoprire che i nostri vecchi, i futuri noi!, hanno cose interessantissime da dire, da trasmettere per la nostra memoria collettiva, da insegnare grazie ad un’esperienza di vita più completa. Un piccolo gesto di apertura potrebbe regalare loro e soprattutto regalarci proprio tanto. Siamo tutti diversi l’uno dall’altro e la maggior parte, probabilmente, non andrebbe al di là di un saluto, di un sorriso, di un “come stai?” o un “che cosa fai di bello?”, ma caspita, che vittoria sociale sarebbe! Che evoluzione (e rivoluzione)! E caspita, quanti premi aspetterebbero i più curiosi, che quella porta non si limiteranno ad aprirla, gesto già bellissimo e importante, ma deciderebbero di avventurarvici dentro, scoprendo un mondo di ricchezza e calore umano senza confini.

Mio padre mi diceva sempre: “ricordati che la vecchiaia è una malattia che prima e poi, se abbiamo la (s)fortuna di campare, raggiunge tutti indistintamente”. È vero, in una società malata, la vecchiaia è una malattia. Ma abbiamo sacchi, quintali, tonnellate di medicinali! Saluti, sorrisi, qualche frase e un pizzico di considerazione. Il tutto a chilometro zero e a costo e impatto zero! Non è incredibile continuare ad essere malati con la cura a portata di mano?

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