Cerca e trova immobili

L'OSPITEVotazione federale del 10.2.2019

05.02.19 - 12:40
Sara Imelli, copresidente Associazione Donne PPD e candidata al Gran Consiglio
Votazione federale del 10.2.2019
Sara Imelli, copresidente Associazione Donne PPD e candidata al Gran Consiglio

Il 10 febbraio saremo chiamati alle urne per esprimerci sull’iniziativa proposta dai Verdi a livello federale, denominata “contro la dispersione degli insediamenti”. Questa iniziativa intende bloccare la costruzione di nuovi insediamenti non tenendo però conto dei bisogni della popolazione e generalizzando il suolo svizzero che, per sua natura, è molto diversificato. Non si possono infatti paragonare le distese dell’Altopiano con le regioni dell’Arco alpino.

Il popolo si era già espresso su un tema simile accettando nel 2013 la revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Con questa votazione era stata bloccata la dispersione degli insediamenti obbligando i Cantoni, entro aprile 2019, all’attuazione di piani per il non sovradimensionamento di zone abitative.

Quale saranno quindi le conseguenze di un’eventuale accettazione dell’iniziativa? Bisognerà attendersi un aumento dei prezzi di terreni e un successivo aumento degli affitti poiché ogni terreno diverrà ancora più pregiato. A rimetterci saranno quindi le famiglie, già gravate da numerose spese, che vedranno pure infranta l’idea di poter un giorno acquistare o costruire una casa.

Anche i Comuni e i Cantoni subiranno le conseguenze negative di questa iniziativa poiché delimiterà il loro operato senza tener realmente conto del contesto in cui questi Enti operano. Già oggi le regole per l'ampliamento della zona edificabile sono rigidissime ed impongono severi criteri di compensazione reale "uno a uno" che tutelano giustamente le aree verdi.

Infine, il testo dell'iniziativa paventa di aiutare l’agricoltura, ma in realtà il testo da loro proposto non farà altro che rendere ancora più difficile l’attività dei contadini, poiché le aziende agricole non potranno più costruire ricoveri o serre su terreni agricoli. Queste costruzioni dovranno essere fabbricate su suolo edificabile con costi che probabilmente indurrebbero queste aziende a gettare definitivamente la spugna.

Pensare di risolvere la cementificazione con un blocco del terreno è utopico e ingiusto per i cittadini. Per aiutare la natura bisognerebbe fare in modo che i cittadini s’impegnassero a ristrutturare palazzi o case non più a norma o abbandonate. Si avrebbero così a disposizione edifici già costruiti che potrebbero avere un nuovo e rinnovato utilizzo.  

L'iniziativa, pur avendo un lodevole scopo, rischia di produrre effetti controproducenti che la legislazione attuale riesce invece ad evitare salvaguardando gli obbiettivi che i promotori stessi veicolano. Attenzione quindi, soprattutto per noi Ticinesi, a non cadere in utopiche illusioni: l'iniziativa sulle residenze secondarie è lì a dimostrare quante controindicazioni sono nate e quanti problemi per i nostri Comuni ci sono oggi a seguito della sua approvazione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE