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L'OSPITENiente giochetti col divieto di circolazione notturna

31.01.17 - 19:11
Jon Pult, Presidente dell'Iniziativa delle Alpi
Tipress
Niente giochetti col divieto di circolazione notturna
Jon Pult, Presidente dell'Iniziativa delle Alpi

L’Iniziativa delle Alpi apprezza che la Commissione del Consiglio degli Stati non voglia indebolire il divieto di circolazione notturna per i camion. Questo divieto è un elemento importante per proteggere la popolazione e per l’auspicato trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla ferrovia. L’Iniziativa delle Alpi valuta anche positivamente che la Commissione non voglia adeguare il limite di 40 tonnellate per i trasporti di legname. Sarebbe stato un precedente pericoloso.

In Svizzera i camion non possono circolare fra le 22 e le 5 del mattino. Le eccezioni, per esempio per il trasporto di merci deperibili, sono tuttavia frequenti. La lobby dell’autotrasporto svizzera e internazionale vorrebbe volentieri far cadere questo divieto di circolazione notturna. Ora cerca di intaccare il divieto con un intervento politico, rispettivamente di accorciare di un’ora la pausa notturna. «Sarebbe il primo passo verso l’abolizione del divieto di circolazione notturna», afferma Jon Pult, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi. «Siamo perciò contenti che la Commissione del Consiglio degli Stati non ceda a questi giochetti».

Un ammorbidimento del divieto di circolazione notturna metterebbe in pericolo il trasferimento dei trasporti di merce dalla strada alle rotaie, voluto dal popolo. Inoltre, svaluterebbe gli investimenti nelle nuove trasversali ferroviarie alpine e minerebbe i successi della politica di trasferimento svizzera. Nuovi studi dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) * mostrano che il traffico pesante causa una parte proporzionalmente alta del rumore complessivo. Proprio il disturbo del sonno nelle prime ore mattutine può causare gravi danni alla salute ed è un carico non sopportabile per la popolazione svizzera. «Il divieto di circolazione notturna è un fattore centrale nel traffico di transito internazionale. Se cominciamo a pasticciare in questo campo, ciò porterà solo svantaggi alla Svizzera», dice Jon Pult.

Con un secondo intervento parlamentare si vorrebbe portare il limite di 40 tonnellate per i trasporti di legname a 44 tonnellate. «Così si aprirebbero le porte anche per altri settori che vorrebbero circolare con camion ancora più grandi e pesanti», avverte Jon Pult. Nell’UE c’è forte pressione per l’ammissione dei camion da 60 tonnellate. «Non ha senso favorire singoli settori e rischiare che cedano tutte le dighe», argomenta Jon Pult. Perciò l’Iniziativa delle Alpi apprezza che la Commissione del Consiglio degli Stati respinga la proposta delle 44 tonnellate.

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