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Dimenticate Tim Burton, questo è un Willy Wonka per nostalgici

AL CINEMADimenticate Tim Burton, questo è un Willy Wonka per nostalgici

22.12.23 - 06:30
Al cinema dal 14 dicembre, "Wonka" è un film divertente, leggero e che si abbina perfettamente alle festività
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Dimenticate Tim Burton, questo è un Willy Wonka per nostalgici
Al cinema dal 14 dicembre, "Wonka" è un film divertente, leggero e che si abbina perfettamente alle festività

Musicale, tenero, divertente. E gonfio di richiami al Willy Wonka di Gene Wilder, quello del 1971 e oggi noto tra le fasce più giovani per il meme "You must be new here". Il nuovo film della Warner ripercorre in maniera quasi fedele quelle che potrebbero essere state infanzia e gioventù del mastro cioccolataio più famoso dell'universo fantastico - già perché originalmente, nel romanzo di Roald Dahl, non si fa alcun riferimento alle sue origini. C'è quindi stata una ricostruzione del personaggio, interpretato qui da un Timothée Chalamet decisamente azzeccato, che non solo diverte, ma che combacia quasi perfettamente con la sua prima e originale versione.

ImagoWilly Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)

Siamo in una Europa prebellica, a una trentina di anni di distanza dalle vicende di Charlie Bucket. Willy approda in una città che sa un po' di Milano e un po' di Parigi: l'ambientazione principale per gli affari del cioccolatiere si svolgono in una galleria che ricorda la Vittorio Emanuele II del capoluogo lombardo, qui chiamata Galerie Gourmet, un chiaro richiamo alle Galeries Gourmandes e Lafayette parigine.

Comprendiamo presto che, nonostante i grandi sogni, Willy non ha a disposizione ingenti mezzi per avviare il suo business. All'inizio manca pure il sostegno, con i suoi tre storici nemici (ricorderete bene Slugworth, Prodnose e Fickelgruber) e il loro cartello del cioccolato grazie al quale riescono a corrompere e a ingannare la popolazione fino all'ultimo prete. Molto velocemente, quindi, il cioccolatiere cadrà in disgrazia, con un debito incredibile da pagare e tante coperte da lavare. Gli verranno in aiuto quattro personaggi singolari (più uno) e una bambina, Noodle, che lo spingeranno a credere ancora nel suo sogno.

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In generale la trama convince. Salvo una risoluzione finale un po' banale e una presentazione della madre di Willy che si risolve in appena pochi minuti e con parecchi cliché e che, tralasciando la passione per il cioccolato, ci dice ben poco della loro condizione e del loro rapporto. C'è poi anche l'introduzione al mondo degli Umpa Lumpa che stride decisamente con la storia di Roald Dahl e, essendo questo un prequel, non si tratta di un dettaglio irrilevante.

Esattamente come il film del 1971 e il remake di Tim Burton del 2005, "Wonka" è un musical. La maggioranza delle canzoni sono originali, mentre i due motivetti, quello di "Pure imagination" e quello di "Oompa Loompa", tornano con testi adattati alla trama. Nel cast, oltre a Chalamet, ritroviamo tra i nomi più noti un piccolissimo Hugh Grant, un Rowan Atkinson "devotissimo" alla fede e una Olivia Colman piuttosto autoritaria. Tra i volti che sono arrivati più di recente sulla scena internazionale c'è invece Rakhee Thakrar (Emily Sands in Sex Education) nei panni di una centralinista.

È una storia che sotto Natale ci sta tutta, sia per i più piccoli sia per un pubblico adulto. È leggera, ricca di battute e cosparsa di citazioni, dalla stanza della cioccolata, alla tazzina che si mangia, ai cioccolatini che fanno volare a quelli che fanno crescere la peluria a dismisura, fino a quelle più fini, come il sali-scendi dalle scale e la caramella succhia-succhia-che-mai-si-consuma. Insomma, "Wonka" è un bel tuffo nell'universo di Roald Dahl. E fa venir voglia di un quadretto di cioccolato.

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