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ASCONAVenezia, salpata l’”Utopia”

27.08.07 - 19:08
Partito oggi da Ascona il “raid” culturale
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Venezia, salpata l’”Utopia”
Partito oggi da Ascona il “raid” culturale
ASCONA - Le due imbarcazioni appartenenti al progetto culturale promosso dal Monte Verità hanno lasciato questa mattina alle ore 10.30 il porto di Ascona alla volta di Venezia. Tra una settimana, dopo aver percorso 640 chilometri sul Lago Maggiore e lungo i fiumi Ticino e Po, gli equipaggi arriveranno a Venezia dove sigleranno un gemellaggio culturale. Diversi ospiti, tra autorità, artisti e curiosi, erano presenti sul molo a salutare le barche.


L’utopia della via fluviale

Per raggiungere Venezia i promotori percorreranno la via fluviale limitandosi ai percorsi naturali: prima il Lago Maggiore, in seguito il Ticino ed infine il Po. L'idrovia commerciale Locarno-Venezia risale alla prima metà del 1800, quando Napoleone prima e strateghi austriaci successivamente compresero l'importanza di ultimare la serie di canali che dovevano servire ad un duplice scopo: permettere l'irrigazione dei campi agricoli e soprattutto permettere il trasporto di ogni genere di materiale su grosse chiatte trainate da animali. Le due imbarcazioni, “Utopia” e “Medoc II”, navigheranno senza supporti o aiuti esterni facendo tappa a Sesto Calende (27.08), Ponte di Turbino (28.08), Pavia (29.08), Cremona (30.08), Ferrara (31.08), Chioggia (1.09) e Venezia (2.09). Sul tragitto sono previsti degli incontri con autorità, enti culturali e giornalisti.

L’omaggio di Paolo Grassi Il grafico e artista losonese ha voluto creare, nell’ambito del suo lavoro intitolato “zero”, un’opera dedicata alla “discesa” in barca verso Venezia. Questo fiume di numeri ed energia che si riversa dal Monte Verità di Ascona verso la laguna veneta, percorrendo idealmente l'antica via fluviale, con i promotori del gemellaggio tra la Fondazione Monte Verità e la città dei Dogi, è formato da cinque tavole che compongono la decima opera di soli numeri, dal titolo "Zero puntini, puntini, puntini". Questo lavoro, un'idea generata dalla luce, è un'opera che nell'utopia di chi l’ha pensata non finirà mai. Dunque infinita, come infinito è il conteggiare dei numeri. Utopia?

Sulla scia di…

Prima di salire sulla sua “Utopia” Claudio Rossetti, direttore della Fondazione Monte Verità, ha voluto citare gli esempi di alcuni coraggiosi precursori. Leggendo un componimento, redatto dall’autrice e promotrice culturale Yvonne Bölt, si scopre la leggendaria partenza del 24 ottobre 1951 di Erwin che con il suo veliero voleva raggiungere gli Stati Uniti. Oppure l’avventura promossa dall’asconese Peter Giovanola che ha raggiunto Venezia a bordo di una canoa. “La nostra spedizione ha, rispetto ai progetti precedenti, un altro carattere” spiega Rossetti “Il nostro obiettivo principale è quello culturale: vogliamo creare lungo il percorso degli incontri, sviluppare delle nuove iniziative culturali, dare avvio a scambi e progetti. La decisione di scegliere la barca quale mezzo per raggiungere Venezia vuole sottolineare l’importanza della via (con tutte le difficoltà), rispetto alla destinazione”.

Sulle acque del Lago Maggiore

Nella migliori condizioni meteo immaginabili le imbarcazioni del progetto Monte Verità hanno percorso gli 80 chilometri sul Lago Maggiore: da Ascona hanno costeggiato Cannobio, Cannero, Intra per fermarsi sull’Isola dei Pescatori, complesso di isole (con le Isole Madri e Bella) di proprietà della famiglia Borromeo dal 15mo secolo. Nel pomeriggio, dopo essere passati “ai piedi” della grande statua di Carlo Borromeo, figura eccesiastica di spicco, le imbarcazioni hanno raggiunto la prima destinazione. A Sesto Calende, dove il Lago Maggiore si trasforma nel fiume Ticino, gli equipaggi si sono fermati per la notte.

Il progetto potrà essere seguito on line sul sito www.ticinonline.ch oppure ascoltando la radio. Le reti RSI, in particolare la trasmissione “L’oblò” su Rete Due (tutte le sere alle ore 17.45), riferiranno giornalmente sul raid con interviste e collegamenti.

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