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Uffa! Non c'è musica in Ticino: «Vogliamo cambiare le cose»

LOCARNO Uffa! Non c'è musica in Ticino: «Vogliamo cambiare le cose»

23.04.24 - 06:30
Il gruppo ticinese ha di recente sfornato il suo ultimo singolo "L'aldilà", disponibile su tutte le piattaforme
UFFA
Uffa! Non c'è musica in Ticino: «Vogliamo cambiare le cose»
Il gruppo ticinese ha di recente sfornato il suo ultimo singolo "L'aldilà", disponibile su tutte le piattaforme

LOCARNO - Gli Uffa nascono da un sentimento di frustrazione e delusione, dovuto alla «mancanza di una vera e propria scena musicale in Ticino», raccontano i membri del gruppo in intervista a tio/20minuti.

Noah Titren (chitarra e voce), Simone Barozzi (basso) e Gioele Stanga (batteria) sono musicisti per passione. Insieme contestano l'impoverimento della scena musicale ticinese. Questa «è sempre più in linea con i gusti dei turisti», affermano. E soprattutto «non soddisfa il palato dei giovani ticinesi», aggiungono. 

Stando alla loro testimonianza, molte manifestazioni locali sono sparite e hanno lasciato spazio a eventi più attrattivi per il pubblico d'oltralpe e straniero: «Stiamo cercando di far passare questo messaggio e di offrire concerti allettanti anche al pubblico ticinese».

Nonostante l'attaccamento alla cultura nostrana, gli Uffa si sono concentrati sulla composizione di brani in inglese, «essendo questa - a livello mondiale - la lingua più utilizzata». Ma con il passare del tempo, hanno coltivato il gusto per la sperimentazione, avvicinandosi anche alla musica Indie e Punk Rock italiana.

Sono nate così le prime canzoni: «La critica dei nostri brani in italiano è stata estremamente positiva», ammettono. È possibile che «la mancanza di musica in lingua italiana, alle nostre latitudini, si sia fatta sentire». Ora, il loro repertorio si compone di brani in entrambe le lingue. 

Un inno alla vita e alla morte - Di recente hanno sfornato il singolo "L'aldilà": «È il nostro inno», affermano. Il brano è stato redatto durante un caldo pomeriggio d'estate: dopo aver passato la giornata a canticchiare la melodia, il chitarrista Noah Titren è arrivato a casa e ha «buttato giù» la prima versione. Ha subito sentito che «si trattava di un brano speciale». 

«Parla di come, con impegno e coraggio, siamo ancora qui a provarci, anche se le probabilità di riuscita sono contro di noi». Un inno alla vita e, al contempo, alla morte: «Non ci arrenderemo finché non raggiungeremo la nostra meta, il nostro aldilà».

Al momento, stanno cercando di esibirsi il più possibile, suonando in locali ticinesi e cercando qualche opportunità anche nella Svizzera interna. Quest'estate prevedono di partecipare a molti festival.

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