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ITALIA Fedez: «Sono nullatenente». Poi spiega: «Niente da nascondere»

15.02.24 - 16:34
La Codacons ha chiesto alla Guardia di Finanza di «fare luce» sulle proprietà riconducibili al rapper
IMAGO
Fonte Repubblica
Fedez: «Sono nullatenente». Poi spiega: «Niente da nascondere»
La Codacons ha chiesto alla Guardia di Finanza di «fare luce» sulle proprietà riconducibili al rapper

MILANO - Tornano sulle pagine di Repubblica le parole pronunciate da Fedez nel corso di un processo per diffamazione nel 2020: «Sono nullatenente», aveva risposto alla domanda del magistrato di Milano. «È tutto intestato alle mie società».

Fedez non sarebbe, dunque, il proprietario delle lamborghini, delle numerose ville, neanche degli orologi di lusso o degli anelli che porta alle dita? Stando allo stesso rapper, no. «Beni mobili o beni immobili registrati? Nullatenente direi», si evince dal video del processo.

L'istanza di sorveglianza dei diritti dei consumatori italiani, il Codacons, che nel 2020 aveva sporto denuncia contro il rapper per diffamazione - il processo si era risolto in un nulla di fatto - ha trovato il tempo, a distanza di anni, di segnalare le dichiarazioni del rapper alla Guardia di Finanza, chiedendo «di fare luce sulle società a lui riconducibili».

Ha inoltre commissionato una relazione tecnica per ricostruire lo schema delle "sue" proprietà.

«Mi spiace molto leggere questo articolo, non ne capisco il senso e lo scopo, se non quello di dare un’idea sbagliata ai lettori e alle lettrici riportando una mia dichiarazione in modo del tutto decontestualizzato», ha subito replicato Fedez in merito all'articolo apparso su Repubblica.

«Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a mio nome. Sono tecnicamente nullatenente, perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito, compiendo un reato», ha spiegato.

In merito alle azioni intraprese da parte del Codacons ha detto: «Le mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo da parte delle autorità competenti. Non abbiamo nulla da temere o da nascondere».

Fedez non ci sta e replica - «Prendo atto di questo grandissimo scoop che sta circolando su tutte le testate diramato dal Codacons in cui campeggia il titolo 'Fedez dichiara che è nullatenente'. No, non è vero, non ho dichiarato questo: come sempre prendono un pezzo di una cosa, la decontestualizzano e la fanno passare per un'altra cosa»: è quanto spiega Fedez in una storia su Instagram.

Fedez spiega che «in uno dei tanti procedimenti per diffamazione che mi ha fatto il Codacons (il Coordinamento delle associazioni italiane per la tutela dell'ambiente e dei consumatori, ndr.) , tutti archiviati ci tengo a dire, il giudice mi chiede 'Federico, tu possiedi beni immobili, navi o macchine?'. E io faccio 'no, è tutto intestato alla mia società'».

«Da questo punto di vista - prosegue - sono nullatenente, che non vuol dire che sono nullatenente in generale». Detto ciò, conclude, «io ho avuto controlli da parte della Guardia di Finanza, che non hanno mai rilevato nulla di illegale, attualmente non ho nulla in sospeso, quindi mi domando quale sia la notizia, quale sia l'illecito, perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare m...a su di me e sulle persone con cui lavoro».

Codacons mangia la foglia - «Evidentemente Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico avviati a seguito di denuncia del Codacons non sono stati affatto tutti archiviati": è quanto scrive in una nota il Codacons che definisce "farneticante" la storia pubblicata su Instagram dal cantante, nella quale "è tornato ad attaccare l'associazione dei consumatori per fantomatici scoop che in realtà la stessa associazione non ha mai diffuso».

Il Codacons ricorda che «il prossimo 6 maggio il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell'occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali».

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