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FESTIVAL DI SANREMOJohn Travolto da un patetico destino

08.02.24 - 09:23
L'ospitata è stata imbarazzate, ma la star di Hollywood avrebbe avuto un milione di buoni motivi per farla
keystone-sda.ch (ETTORE FERRARI)
John Travolto da un patetico destino
L'ospitata è stata imbarazzate, ma la star di Hollywood avrebbe avuto un milione di buoni motivi per farla

SANREMO - Sanremo è, per sua stessa natura, una commistione di alto e basso, di arte e kitsch. Si va quindi dall'emozione per le lacrime di Giovanni Allevi, che torna a esibirsi in pubblico dopo uno stop forzato a causa della malattia, alla sconsolante ospitata di John Travolta.

C'è sempre un senso di lieve imbarazzo quando i super-ospiti internazionali salgono sull'Ariston. Sarà che per uno straniero è troppo difficile capire cos'è il Festival e risulta impossibile tuffarsi in quella liturgia laica che si ripete ogni mese di febbraio. Negli anni il senso di disagio e spaesamento del cantante internazionale, della star di Hollywood che ha accettato (dietro ricco cachet) di passare una serata in Riviera è sempre apparso più o meno evidente e si è trasferito al pubblico che guarda dietro a uno schermo. Ma niente ci aveva preparati a quello che abbiamo visto ieri sera.

Per John Travolta non era la prima volta a Sanremo. Se il massaggio ai piedi a Victoria Cabello di una ventina scarsa di anni fa vi sembrava trash, il doppio balletto di ieri sera ha toccato abissi inimmaginabili. Passi il primo con Amadeus sul palco dell'Ariston, nel quale almeno il 69enne (ne compirà 70 settimana prossima) ha messo in mostra sprazzi del suo talento. Ordinaria amministrazione per lui, una richiesta che avrà soddisfatto in infinite apparizioni televisive. Ma una volta fuori dal teatro, nel "regno" di Fiorello, si è toccato il fondo. Vedere John Travolta ballare la "qua qua dance", tra l'infastidito e l'annoiato, è stato un momento che viene definito questa mattina in un solo modo: «Imbarazzante». Troppo brutto per essere vero.

Il Festival conta su un esercito di autori, che evidentemente non hanno saputo pensare a qualcosa di meglio per inserire nel palinsesto un ospite del calibro di Travolta. Viene da pensare a un approccio alla "sceneggiatori di Boris": «Cosa gli facciamo fare? Il ballo del qua qua. Così. De botto. Senza senso». E magari qualcuno avrà esclamato: «Genio!».

A essere maligni verrebbe da pensare che sia stata una strategia per generare viralità e accendere i riflettori della polemica, che erano mancati nella prima serata. Ma, come ricostruisce Renato Franco sul Corriere della Sera, la realtà potrebbe essere più prosaica. U-Power, l'azienda brianzola che produce scarpe antinfortunistica e della quale Travolta è testimonial, avrebbe pagato un milione di euro per far sbarcare la star a Sanremo e fargli calzare le sneaker bianche che la regia non ha mancato di sottolineare a più riprese. «Se i puntini si uniscono come sembra, si aprirebbe un nuovo caso di pubblicità occulta», osserva il giornalista.

In tutto questo, c'è stata la seconda serata di gara. 15 artisti hanno cantato e i rimanenti sono stati incaricati di presentarli, con un risultato sorprendentemente buono. Il voto del pubblico ha dato uno scossone alla classifica: ora primo c'è Geolier, secondo è Irama e terza Annalisa. Loredana Bertè è scesa in quarta posizione e Mahmood alla quinta.

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