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LOCARNO«La musica è la felicità». Parola di Sgaffy

25.01.24 - 06:30
La band regina del carnevale ticinese sarà protagonista sabato 27 gennaio a La Stranociada e, qualche giorno dopo, a Rabadan
INSTAGRAM / SGAFFY
Gli Sgaffy sul palco del Rabadan.
Gli Sgaffy sul palco del Rabadan.
«La musica è la felicità». Parola di Sgaffy
La band regina del carnevale ticinese sarà protagonista sabato 27 gennaio a La Stranociada e, qualche giorno dopo, a Rabadan

LOCARNO - Pensi a un clima di festa, di allegria e di spensieratezza e, inevitabilmente, se vivi nella Svizzera italiana, pensi agli Sgaffy. La party band più popolare del territorio è tra le più richieste nel periodo dei carnevali. Dopo aver suonato a Olivone saranno protagonisti sabato 27 gennaio a La Stranociada a Locarno, sabato 3 febbraio a Pianezzo e lunedì 12 febbraio a Bellinzona, al Rabadan.

Con Fabri, voce della band, abbiamo fatto due chiacchiere a tema principalmente carnascialesco.

In Ticino siete considerati, e a ragione, la band di carnevale per antonomasia.
«Ci fa piacere che ci venga riconosciuta questa qualifica. Siamo nati e cresciuti come gruppo da musica "caciarotta", da festa. Per noi il carnevale è proprio l'habitat naturale. Ci piacciono un sacco anche gli open air, i locali, tutti gli altri tipi di concerti, ma carnevale è sempre qualcosa di particolare. Anche perché una volta tanto sono tutti vestiti come noi (ride, ndr)».

Siete sempre stati appassionati di carnevale?
«Assolutamente sì, fin da quando eravamo ragazzini. Poi con la band abbiamo iniziato a fare dei concerti che, con il tipo, sono diventati un evento ricorrente. Tanto che, a un certo punto, la domenica del Rabadan era diventata la domenica degli Sgaffy. Corteo a parte, ovviamente».

Siete stati tra coloro che hanno sdoganato la musica nella giornata regina del carnevale di Bellinzona.
«Non voglio dire che abbiamo cominciato noi, ma siamo stati sicuramente tra i primi. Da quel momento in poi si è dato spazio nel pomeriggio e sera alla musica dal vivo anche la domenica».

E quella volta che avete sfilato insieme ai carri?
«Non ne ho viste altre, di band "standard" (non guggen), prendere parte a un corteo mascherato. È successo a Biasca qualche anno fa, nel 2016 mi pare. Ce l'hanno proposto e abbiamo colto la palla al balzo. È stata veramente una bella esperienza, che rifarei volentieri».

Cosa devono aspettarsi gli spettatori dei prossimi show?
«Tanta energia: l'importante è salire sul palco come treni. Ci sarà una grafica, fatta di meme simpatici. Ci dovrebbero essere anche dei nuovi costumi...».

Quale tema avete scelto per il 2024?
«Non vorrei svelare troppo, ma sarà un ritorno alle origini. Il nostro pubblico si ricorderà che all'inizio indossavamo abiti femminili, poi costumi di Biancaneve, Wonder Woman... Quindi siamo passati alle parrucche, ma quell'aspetto l'abbiamo un po' accantonata. Ma quest'anno ci piacerebbe ritornare... in gonnella».

Con quale spirito avete scelto questo travestimento?
«Con l'intento di divertirci, sempre in maniera educata. Bisogna scherzare e sorridere, specialmente a carnevale. La cosa importante è la felicità e la musica insegna tanto. Per noi Sgaffy la musica è la felicità: quando torniamo sul palco siamo felici».

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