Il sociologo Massimiliano Panarari si è espresso sul difficilissimo caso dell'influencer italiana
MILANO - Mentre ha già subito una condanna e due procure stanno ancora indagando su alcuni dei suoi affari, si è aperto nel mondo di internet il processo a Chiara Ferragni. L'influencer sotto l'albero di Natale non ha trovato solo l'antitrust e i pm di Cuneo e Milano al lavoro sia sul caso Balocco sia su quello delle uova Dolci Preziosi, ma anche un'ondata di fan e sostenitori che chiedono la verità.
Perché no, l'«errore di comunicazione» non ha convinto né i follower, né tantomeno potrebbe aver persuaso gli sponsor, di cui almeno uno ha già fatto i suoi "auguri e buona continuazione" all'influencer milanese.
A tornare sulla vicenda che ha, si può dire, lasciato senza parole una grande fetta del pubblico italiano, è stato il sociologo Massimiliano Panarari che lo scorso anno aveva partecipato alla stesura di "Essere Chiara Ferragni" di Federico Mello, scrivendone la prefazione.
In un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Panarari ha sentenziato che l'unico modo per l'imprenditrice digitale italiana di mettere le toppe alla sua immagine è inventarsi qualcosa «di molto ben strutturato» e, soprattutto, di preferire in futuro la trasparenza e la sincerità con i suoi follower. Questo anche considerando il fatto che in moltissimi lo scorso anno avevano acquistato il pandoro "Pink Christmas" convinti di star facendo una buona azione per i bambini dell'ospedale Regina Margherita di Torino.
Cosa intende il sociologo per "ben strutturato"? Panarari sostiene che un metodo che l'influencer potrebbe utilizzare sarebbe quello di sfruttare la sua immagine per scrivere le regole non scritte sul modo in cui un imprenditore o un'imprenditrice digitale debbano comportarsi se vogliono fare una donazione. Ad esempio: quale percentuale ha il diritto di mantenere per il lavoro svolto?
Ma prima di arrivare a ciò, servirà ben altro. Ossia affrontare in maniera mirata e trasparente quanto accaduto con la sua community, cercare di limitare il più possibile le perdite e fare in modo che questa tempesta perfetta non vada a intaccare la sua credibilità in tutti i valori che rappresenta, come ad esempio quello del femminismo di cui si è fatta portaparola anche sul palco di Sanremo 2023 con il suo "Pensati libera".