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STATI UNITIMatthew Perry morto per «acuti effetti della ketamina»

15.12.23 - 23:17
L'attore, noto soprattutto per il ruolo di Chandle in Friends, era stato sottoposto ad autopsia. Era morto, il 28 ottobre scorso, a 54 anni.
Afp
Fonte Red
Matthew Perry morto per «acuti effetti della ketamina»
L'attore, noto soprattutto per il ruolo di Chandle in Friends, era stato sottoposto ad autopsia. Era morto, il 28 ottobre scorso, a 54 anni.

LOS ANGELES - L'autopsia ha dato il suo verdetto.

L'attore Matthew Perry, celebre e amato per aver interpretato il ruolo di Chandler nella popolare serie Friends, durata 10 anni, sarebbe morto per «acuti effetti della ketamina». Lo ha riferito Fox News.

A stabilirlo è stato il medico legale, che ha effettuato l'esame autoptico. Dunque l'annegamento sarebbe stato un fattore secondario. Del resto erano state trovate diverse pillole in casa dell'attore («farmaci e pillole sono state trovate nella residenza dell'attore», avevano detto la polizia).

Nel rapporto medico - rilasciato dal dipartimento di medicina legale della contea di Los Angeles - si legge che a contribuire alla morte è stata anche una «malattia coronarica», e la «buprenorfina», utilizzata per trattare i disturbi derivati dall'utilizzo di oppioidi.

Perry, che aveva avuto anche problemi di alcol, era stato trovato privo di vita all'interno della sua Jacuzzi lo scorso 28 ottobre. Aveva 54 anni.

Cosè la Ketamina
La ketamina è un farmaco anestetico che, assunto a dosaggi inferiori a quelli necessari per l'anestesia, agisce sul SNC (sistema nervoso centrale) come un potente psichedelico (molto più dell'LSD) producendo una sensazione di dissociazione tra mente e corpo. La sostanza si presenta sotto forma liquida o di polvere biancastra. Ad oggi usata come anestetico in veterinaria.
Gli effetti
La ketamina provoca: vertigini, torpore agli arti inferiori, perdita di coordinazione motoria, perdita della percezione sensoriale, abbassamento della temperatura corporea (ipotermia), problemi di rigidità muscolare, a dosaggi molto alti o con iniezioni intramuscolari può sopraggiungere anche l’arresto respiratorio che può portare a coma o morte.

fonte AslAl

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