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MUSICASinplus al fianco di The Darkness: «È stato super»

13.12.23 - 06:30
Passare dall'essere tra il pubblico a condividere il palco con la band britannica: un grande risultato per i fratelli Broggini
SINPLUS
Insieme a The Darkness.
Insieme a The Darkness.
Sinplus al fianco di The Darkness: «È stato super»
Passare dall'essere tra il pubblico a condividere il palco con la band britannica: un grande risultato per i fratelli Broggini

LOCARNO - «È un buon periodo». È perfino riduttivo il commento di Gabriel Broggini, per descrivere il momento che lui e il fratello Ivan (ovvero i Sinplus) stanno trascorrendo. Reduci da un tour europeo di supporto a una band di peso come The Darkness, si sono esibiti a Roma, Milano, Londra e Parigi, in location del calibro di Alcatraz e La Cigale.

Che esperienza è stata?
«È stato super. Aprire una band così, che ti ha scelto, suonare in posti così prestigiosi... È sempre un'esperienza incredibile. Inoltre è stato utile per provare nuove canzoni, per "mettere in pista" nuove idee. Poi, chiaramente, s'imparano un sacco di cosa ad avere a che fare con The Darkness...».

Come è avvenuto l'incontro con la band britannica?
«Il nostro manager conosce il loro management, ci hanno ascoltato e gli siamo piaciuti. Così ci hanno chiesto di aprire delle date. C'è poi una storia curiosa che ci lega a loro».

Raccontacela.
«Lo scorso Natale mio fratello Ivan mi ha regalato i biglietti per andare a sentire proprio The Darkness a Londra, alla Wembley Arena. Sapeva che mi ero appassionati ai podcast del cantante della band, Justin Hawkins. Passare dall'essere tra il pubblico e condividere il palco con loro... Beh, è stato bellissimo».

Avete avuto l'occasione di suonare in sale da concerti e teatri storici: quale ti ha impressionato di più?
«La Cigale a Parigi. Ci sono letteralmente passati tutti i più grandi. Era la prima volta che suonavamo in Francia e il pubblico era davvero partecipe. Poi penso che The Darkness abbiamo già in partenza un bel pubblico, e questo ci ha facilitato il lavoro».

Cosa vi accomuna alla band britannica?
«Loro hanno un'attitudine molto ironica - e anche noi stiamo vivendo un periodo così. Sai, facciamo rock 'n roll e la tendenza è sempre di essere più che seri. Invece bisogna prenderla con il giusto piglio, ovvero quello di un'esperienza divertente».

La musica vi diverte sempre come agli inizi della carriera?
«Ci divertiamo come sempre. Anzi no, siamo riusciti a eliminare un po' di fardelli e "seghe mentali"».

Cosa avete cambiato?
«C'è proprio la voglia di fare quello che ci piace. Soprattutto nella composizione: componiamo la musica che vorremmo sentire noi quando andiamo a un festival o a qualche evento musicale».

Vale anche per il vostro ultimo singolo, "Don't Come Any Closer"?
«Assolutamente. È un brano pensato per funzionare bene dal vivo. Oggi come oggi è la cosa che conta di più nella musica, secondo me, è il live. Tutto il lavoro preparatorio di mesi porta lì. Così, se ti trovi a proprio agio con la musica che fai, sul palco è tutta un'altra energia».

Come sono i riscontri?
«Sta piacendo molto. Siamo quasi sorpresi, visto che non è una canzone molto radiofonica. Ma il pubblico coglie quel mix d'ironia e freschezza, i riff belli distorti».

Sta arrivando anche un videoclip, vero?
«Sì, è ormai questione di ore. Fotografa alcuni dei posti che ci hanno ispirato per la realizzazione del singolo. C'è Londra, con la metropolitana e i grattacieli, tra i quali ci aggiriamo con delle tute viola un po' alla Beastie Boys. C'è anche Monte Verità».

Cosa attende i Sinplus nel prossimo futuro?
«Ancora qualche concerto, ad esempio sabato 16 dicembre a Winterland Locarno. Ma il nostro focus è sul completare l'album. Non nascondo che, in questo periodo trascorso in giro, abbiamo tastato il terreno e ricevuto vari feedback - il che ci ha permesso di sviluppare degli input creativi. Ci sarà ancora un singolo a febbraio e poi, in primavera, arriverà l'album».

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