Cerca e trova immobili
Una ticinese a San Sebastian. «Un piccolo sogno che si avvera»

MUSICAUna ticinese a San Sebastian. «Un piccolo sogno che si avvera»

04.10.23 - 06:30
Chiara Dubey ha preso parte all'anteprima di "Un Amor", film che contiene tre suoi brani
CHIARA DUBEY
Isabel Coixet (a sinistra) e Chiara Dubey.
Isabel Coixet (a sinistra) e Chiara Dubey.
Una ticinese a San Sebastian. «Un piccolo sogno che si avvera»
Chiara Dubey ha preso parte all'anteprima di "Un Amor", film che contiene tre suoi brani

SAN SEBASTIAN - Quella dello scorso 26 settembre è stata una giornata decisamente speciale per Chiara Dubey. La musicista e compositrice ticinese si trovava a San Sebastian per la presentazione di "Un Amor", film della celebre regista spagnola Isabel Coixet che include nella colonna sonora tre brani - "Age", "Light" e "Departure" - tratti dal suo album "Constellations" del 2020.

"Un Amor" (che presto sbarcherà anche allo Zurich Film Festival) ha portato a casa il premio per il miglior attore non protagonista (il libanese Hovik Keuchkerian) e ha regalato a Chiara un'emozione che difficilmente scorderà. «È stato bellissimo, un piccolo sogno che si è avverato» ci ha raccontato al rientro dalla Spagna. 

Hai "assaggiato" l'emozione del red carpet?
«No, sono stata invitata solo all'anteprima, hanno regalato le entrate a me e alla mia famiglia (mi sono fatta accompagnare da mamma e zie). Mi hanno presentato tutto il team di produzione, ho conosciuto gli attori del film insieme alle mie zie. Sono stata anche alla festa dopo la première. E il giorno prima sono riuscita a incontrare la regista».

Come siete entrate in contatto?
«È stata lei a cercarmi. Mesi fa nelle Stories di Instagram ho fatto una richiesta di collaboratori: videomaker, designer... Volevo espandere la mia cerchia di contatti, esplorare nuovi progetti. Isabel mi ha scritto, dicendomi che le sarebbe piaciuto lavorare con me. In un primo momento non mi sono resa conto bene di chi fosse, le ho risposto un po' sbrigativamente. Quando poi mi sono resa conto che era una regista famosa, seguita sui social da Antonio Banderas e Penelope Cruz, mi ha travolto l'imbarazzato. Poi ho pensato che si fosse sbagliata».

Hai pensato di non essere la destinataria del messaggio?
«Gliel'ho detto francamente, così lei mi ha spiegato di essere al lavoro su questo film, "Un Amor", di aver sentito per caso la mia musica su Spotify e che le sarebbe piaciuto inserirla nella colonna sonora. Mi ha quindi chiesto se fossi interessata a collaborare, e da lì le cose sono partite».

Cos'hai provato nel vedere l'accostamento delle tue canzoni con le scene del film?
«Una forte emozione. Tra qualche mese uscirà un nuovo album, "Constellations" per me è un capitolo chiuso. Mi ha fatto molto piacere vedere che brani che sono stati così significativi per me (nati nella stanzetta di Londra e che ho visto crescere, come dei figli) hanno una vita propria, un nuovo compito. È stato meraviglioso realizzare, insieme a duemila persone che guardavano lo schermo, che queste piccole idee sono diventate parte di qualcosa di più grande».

Di cosa parla "Un Amor"?
«Il film è tratto dal romanzo omonimo della scrittrice Sara Mesa. È una storia, più che d'amore, di seduzione e di dilemmi morali. La protagonista si chiama Nat è in fuga dal suo lavoro di traduttrice con i rifugiati, che è diventato troppo pesante per lei. Prende una casetta in campagna, che cade a pezzi. Dal tetto entra l'acqua, così chiede aiuto a un vicino. Lui si offre di ripararlo, ma lei gli spiega di non avere denaro per pagarlo. L'indomani l'uomo ritorna e le fa una proposta diretta, brutale: ti aggiusto il tetto, in cambio tu vieni a letto con me.
Nat è scioccata, rifiuta e gli chiude la porta in faccia. Però il giorno successivo c'è un nubifragio e non sa più cosa fare. Così cambia idea: chiama il vicino e accetta la proposta. Tra i due nasce così una relazione tossica, nella quale gradualmente lei s'innamora e va a cercarlo, mentre lui si mostra interessato solo dall'appagamento del desiderio sessuale».

Come va a finire (senza spoiler)?
«Lei finisce per ferirsi, innamorandosi a tal punto che tutto le cade addosso e la cose, nella piccola comunità nella quale pensava di aver trovato rifugio, diventano insopportabili».

C'è una scena del film che ti ha fatto guardare alla tua musica in un modo nuovo?
«Quella dopo la rottura tra Nat e Andreas. Lei chiude la storia ed è come persa, in un misto di rabbia e sofferenza. La regista ha preso un brano che io avevo interpretato in tutt'altro modo: per me esprimeva la liberazione, la partenza per un'avventura. Lei, invece, l'ha usato per "vestire" questa scena di dramma e agonia». 

Il risultato è stato convincente?
«All'inizio è stato strano. Però ha funzionato benissimo anche in quel contesto».

Ti piacerebbe lavorare ancora con Coixet?
«Certo. Non mi ha promesso niente, ma a San Sebastian mi ha garantito: sei sulla mia lista dei contatti. Vedremo».

Immagini per te un futuro nella musica per il cinema?
«Immagino che possa diventare una bellissima sfida da affrontare».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE