Il racconto di chi ha preso parte all'evento partendo dal Ticino. «L'adrenalina della Street Parade non ha assolutamente rivali».
CAPRIASCA - Ticinesi alla Street Parade? Quanti ne volete tra il pubblico, molti meno sui carri (a parte chi, come Dj Artiglio, è stato un habitué della manifestazione). Ed è ancora più raro trovare dei carri interamente ticinesi. La mente torna soprattutto al 2018 e a “TECHNOlogies”, la "Love Mobile" nata su impulso di MateriaMusic. Abbiamo chiesto a Fabio Bosia, che fu un assoluto protagonista di quella e altre precedenti esperienze, di tornare con la mente all'estate di cinque anni fa.
Emozioni senza paragoni - «Ho dei ricordi fantastici. Seppure per hobby ho avuto l'occasione di partecipare come Dj a qualche evento, anche grosso, ma quello è indubbiamente il palcoscenico migliore che mi sia mai capitato. L'adrenalina della Street Parade non ha assolutamente rivali». Questo evento si è consolidato nel corso dei decenni e, specialmente per gli appassionati svizzeri di musica, «è un pezzo di storia».
I costi sono coperti (ma non parliamo di guadagni) - Allestire una "Love Mobile" comporta un investimento di tempo ed economico notevole. Vale la pena dedicare settimane e svariati biglietti da mille a questa passione? Bosia ha una sola risposta: «Assolutamente sì. Anche per questi soldi non sono persi. Se si riesce a lavorare bene, si rientra dello sforzo finanziario trovando qualche sponsor e con il prezzo del ticket che chi sale sul carro deve pagare. Noi, grazie a Dio, siamo sempre andati bene». Il gruppo ticinese è quindi sempre rientrato dei costi, sia nel 2018 che nelle edizioni precedenti. «Utili non ce ne sono, lo si fa spinti dalla passione». Che porta a prendere una settimana abbondante di ferie dal lavoro e a fare tanta fatica per ricreare a Zurigo il concept pensato nelle settimane e nei mesi precedenti in Ticino.
«Si può fare» - Passione, impegno e forza di volontà: questa è la ricetta per diventare protagonisti alla Street Parade. Anche dal Ticino. «Si può fare, io ne sono l'esempio» ribadisce Bosia. «Sono stato un po' un "traghettatore", ho trovato dei compagni d'avventura che si sono lasciati trasportare». Il risultato? Il carro del 2018 e i precedenti sono stati «uno più bello dell'altro». E sarebbe bello vederne altri, aggiunge. «Bisogna avere un po' di coraggio e non lasciarsi sopraffare dalle notizie negative. Si vive una volta sola».
La chance sfumata - Sentendo l'entusiasmo nelle sue parole è stato naturale chiedere a Fabio se ha in progetto di allestire una nuova "Love Mobile". «In realtà noi eravamo iscritti per il 2020» ci svela. «Ci stavamo già lanciando, facendo conoscere un nuovo gruppo e dando il via alla promozione. Questo tra gennaio e marzo di quell'anno». Poi la pandemia di corona-virus ha fatto drammaticamente irruzione nelle vite di tutti noi. «All'inizio non credevamo che potesse far saltare la Street Parade, pensavamo che prima di agosto l'emergenza sarebbe rientrata. Invece abbiamo dovuto abbandonare la nave» con l'arrivo, inevitabile, dell'annullamento della parata.
Il futuro? Mai dire mai - Nel 2021, aggiunge, tutti gli iscritti all'edizione precedente sono stati riammessi di default. «Ma l'annuncio è arrivato veramente tardi e per noi organizzarci in tempo utile sarebbe stato inconcepibile». Il team ticinese ha avuto un'ulteriore chance lo scorso anno, ma questa volta è subentrata un'altra circostanza della vita: la paternità. «In quel tempo siamo diventati quasi tutti genitori». Le circostanze attuali impediscono di prendere un impegno del genere. Mai dire mai, però: «Chissà il futuro cosa ci regalerà». Bosia non nasconde di essere allettato dal ripetere questa esperienza. «Ammetto che un filo di amaro è rimasto in bocca, per come sono andate le cose nei due anni del Covid. Non escludo che, in futuro, possa rimettermi in gioco».