L'attore austriaco è deceduto il giorno prima del suo compleanno 79esimo compleanno
SALISBURGO - L'attore austriaco Helmut Berger è morto nella notte a Salisburgo. Ne ha dato notizia la stampa tedesca fra cui il Tageschau, che cita la sua agenzia.
Secondo la fonte Berger è morto alla vigilia del suo 79esimo compleanno, alle 4 del mattino, in modo «inaspettato».
Nel 1964 Berger lavorò come comparsa a Roma prima che il noto italiano regista Luchino Visconti, di 38 anni più anziano e poi suo compagno di vita, lo scoprisse. Nel 1966 gli affidò per la prima volta una piccola parte, dopo la quale l'austriaco interpretò i suoi ruoli più incisivi sotto la direzione di Visconti. Quando il grande regista morì nel '76, in occasione del funerale del grande regista Berger si definì "la vedova di Visconti", apertamente bisessuale si lamentò del fatto che i familiari del regista gli avevano impedito di avvicinato a quello che il regista aveva lasciato dopo la morte. "Con lui ho vissuto il vero amore - ha poi raccontato - Ci siamo trasferiti sotto lo stesso tetto quattro mesi dopo esserci incontrati. Mi ha educato, mi ha fatto conoscere una miriade di personaggi famosi come Grace Kelly, Dalì, la Callas... Non avevo mai incontrato un essere così erudito. Con lui tutto era magico. La nostra storia è durata dodici anni".
Berger recitò anche con attori come Romy Schneider, Elisabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster. Per anni è stato dipendente da alcol e droga. Con la morte di Visconti, registi e attori gli hanno voltato le spalle. Berger non sapeva farsi amare. Le notti romane di Helmut Berger sono sempre state all'insegna dell'eccesso, delle provocazioni, una manna per la stampa scandalistica dell'epoca. Nel 1994 convogliò a nozze con la regista scrittrice Francesca Guidato, ma non andò bene: l'unione finì in litigi e scenate dovute all’alcol. Nel 2004 Berger tornò in Austria per accudire sua madre malata. Gran parte della sua vitra, conslusi i fasti dell'era viscontiana, la scorsa in gravi difficoltà economiche dovute anche al fatto che, secondo l’attore, non gli erano stati versati i dovuti contributi, tanto che aveva 200 euro di pensione al mese.
Le cronache segnalano pure negli ultimi anni un matrimonio con un amico denunciato dalla moglie per bigamia. È stato anche girato un documentario biografico presentato alla Mostra di Venezia, un impressionante ritratto di un uomo ormai disadatto alla vita, ma che aveva vinto nel 72 il David di Donatello per “Ludwig”.