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Una ricerca "CHIC" del suono giusto

BELLINZONAUna ricerca "CHIC" del suono giusto

19.05.23 - 06:30
A tu per tu con la cantante ticinese Julie Meletta che ci racconta l'emozione della pubblicazione del primo EP.
TIO/20M/GIORDANO
Una ricerca "CHIC" del suono giusto
A tu per tu con la cantante ticinese Julie Meletta che ci racconta l'emozione della pubblicazione del primo EP.

BELLINZONA - Cinque brani intimi, personali, ognuno dei quali esprime un sentimento, un’emozione oppure una paura precisa. “CHIC”, il primo EP della giovane cantante ticinese Julie Meletta pubblicato oggi con l’etichetta discografica Phonag di Zurigo, ripercorre tematiche profonde, ma in modo leggero e spensierato. Una fusione resa possibile grazie a un ritmo ispirato dalla musica francese degli anni ‘70.

Un passo importante per Julie. «È una grande emozione, soprattutto perché è il mio primo EP. È da tanto tempo che faccio musica, eppure avevo pubblicato solo dei singoli. Stavo cercando il mio suono personale, ora sento di averlo trovato». Una ricerca che però rappresenta solo un punto di partenza. «Nella musica ci si evolve sempre e si cambia costantemente. Posso però dire di aver trovato qualcosa che sento mio, il vestito giusto per me. Sono proprio queste sensazioni che mi hanno convinto a concretizzare questo suono per produrre un EP», ci spiega la cantante ticinese.

Quale è il fil rouge che lega tutti i brani?

«È partito tutto da “Chic”, il primo singolo. Un brano che ha lanciato tutto il progetto. Il testo parla dell’insonnia, un problema che ho vissuto durante un periodo complicato, in cui avevo tanti pensieri per la testa. Questa canzone mi ha aiutato a metabolizzare le emozioni che sentivo. Gli altri brani sono nati quasi allo stesso modo. L’ispirazione non è stata più l’insonnia, ma altre sfide che ho affrontato nella mia vita. Ho scelto di scrivere questi brani per avere una sorta di terapia»

“Chic” ha ottenuto un grande successo, te l’aspettavi?

«Sento di aver osato un po’ con questo brano per quanto riguarda la musica pop. Poteva piacere tanto come non piacere per niente. Alla fine è andata bene e ne sono felice, però no, non me l’aspettavo». 

“Ne dis pas forever" si ripete più volte nel ritornello di Forever, perché fa paura il “per sempre”?

«È in effetti una mia paura il “per sempre”. Penso che tutti abbiamo i nostri nodi psicologici, e per me la paura del per sempre è qualcosa che mi accompagna da... sempre. Ci sto lavorando, è forse la paura di perdere la libertà, di avere un cammino già tracciato. In realtà "Forever" parla anche di una relazione molto fragile, in cui la disillusione si mischia con il cinismo e ci si dice “non dirmi per sempre”». 

In “Que des vibes” parli dell'importanza di lasciare andare le cose che ci hanno causato sofferenza, come sganciare un peso da una mongolfiera. Cosa vuoi trasmettere?

«È una canzone che ho scritto in un bar con degli amici. Era un giorno in cui ero un po’ giù, un po’ disorientata. Non ricordo di preciso il motivo, forse avevo ricevuto un giudizio negativo. Come artista ormai si ricevono feedback positivi come commenti meno felici, non bisogna farsi abbattere. Però in quel momento mi sentivo particolarmente vulnerabile e ad un certo punto mi sono detta “basta”. Volevo smettere di pretendere di dover far sempre funzionare tutto e di controllare anche l’opinione degli altri». 

In quali di questi cinque brani ti rivedi di più?

«In “Chic”, che è forse la canzone che ho scritto più a freddo. Ci sono tante parole e tanti temi, è stato come un flusso di coscienza». 

Come mai la scelta del francese?

«Ho scritto in francese perché è la mia lingua madre. È forse la lingua che mi permette di esprimere aspetti più personali. Però non penso si debba cantare per forza nella propria lingua madre. È una scelta molto soggettiva. Si tende a riprodurre i modelli che si ha avuto nell’infanzia. E nel mio caso ho ascoltato tanta musica francese».

Qual'è il prossimo obiettivo?

«Con questo EP l'obiettivo è farsi conoscere sul mercato svizzero. Poi in seguito sarebbe importante accedere al mercato francese e anche a quello italiano». 

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COMMENTI
 

saetta 11 mesi fa su tio
tutto molto chic! Bravissima Julie!

Ape67 11 mesi fa su tio
Bravissima mi piace molto 👏👏👏

Anti ch 11 mesi fa su tio
🤣🤣🤣🤣🤣
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