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CINEMA«Le persone non lo capirono». Ma ora "Il grande Lebowski" è un cult

07.03.23 - 18:00
Il film dei fratelli Coen compie 25 anni, Jeff Bridges: «La mia prima impressione fu che si trattava di una grande copione»
IMAGO / Everett Collection
Fonte Ats Ans
«Le persone non lo capirono». Ma ora "Il grande Lebowski" è un cult
Il film dei fratelli Coen compie 25 anni, Jeff Bridges: «La mia prima impressione fu che si trattava di una grande copione»

LOS ANGELES - «Non fu capito subito». Nel 25esimo anniversario dell'uscita di "Il grande Lebowski" (The Big Lebowski) Jeff Bridges commenta così la commedia noir del 1998 diretta da Joel ed Ethan Coen. All'epoca il film fu accolto tiepidamente sia dal pubblico che dalla critica, ma fu poi rivalutato fino a diventare un cult.

«Pensavo - ha detto l'attore, che aveva il ruolo di Jeffrey Lebowski, detto "Drugo", in un'intervista a Hollywood Reporter - che sarebbe stato un grande successo. Rimasi sorpreso quando non gli fu dato riconoscimento. Le persone non lo capirono».

Bridges ha spiegato anche che quando lesse il copione si sentì subito legato al personaggio di Lebowski. «La mia prima impressione - continua - fu che si trattava di una grande copione e che non avevo mai fatto nulla di simile. Pensai che i fratelli (Coen, ndr) mi avessero spiato quando ero alle superiori».

Il film, del cui cast facevano parte anche John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore e John Turturro, ruota attorno alle vicende di Drugo, un hippy fannullone, assiduo fumatore di marijuana e accanito bevitore di White Russian, che conduce una pigra e piacevole esistenza condita da frequenti partite di bowling con gli amici Walter e Donny.

La sua vita disimpegnata è improvvisamente sconvolta dalla visita di due scagnozzi del magnate del porno Jackie Treehorn, che gli ingiungono, senza mezze misure di sorta, di pagare i debiti che sua moglie avrebbe accumulato nei confronti del loro boss. Solo dopo l'aggressione i due tirapiedi si rendono conto di aver sbagliato persona, a causa di un bizzarro caso di omonimia col signor Jeffrey Lebowski, un miliardario locale.

Nel 2008 la pellicola è stata inserita al 40esimo posto tra i 500 migliori film della storia secondo la rivista Empire. Lo stesso anno, sempre Empire ha inserito il "Drugo" al settimo posto nella lista dei 100 migliori personaggi cinematografici di tutti tempi. Nel 2014 è stato scelta per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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