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Suter e Anna, identità sospese fuori dal tempo

CANTONESuter e Anna, identità sospese fuori dal tempo

27.03.19 - 06:01
Due identità sospese, quella di Suter e quella di Anna. Due solitudini autoimposte, fuori dal tempo, raccontate in “Cronofobia”, in proiezione nelle sale del cantone
ImagoFilm
Vinicio Marchioni e Sabine Timoteo, rispettivamente nei panni di Suter e di Anna.
Vinicio Marchioni e Sabine Timoteo, rispettivamente nei panni di Suter e di Anna.
Suter e Anna, identità sospese fuori dal tempo
Due identità sospese, quella di Suter e quella di Anna. Due solitudini autoimposte, fuori dal tempo, raccontate in “Cronofobia”, in proiezione nelle sale del cantone

MENDRISIO - “Cronofobia” (prodotto da ImagoFilm) è il primo lungometraggio di fiction del regista ticinese Francesco Rizzi. Una straordinaria opera prima, dotata di una trama intrecciata alla perfezione, che porta sul grande schermo, nel ruolo dei protagonisti, l’attore italiano Vinicio Marchioni (Suter) e l’attrice bernese Sabine Timoteo (Anna). Nel cast, tra gli altri, anche Leonardo Nigro e Giorgia Salari.

ImagoFilmSuter: un uomo misterioso e solitario.

Suter, misterioso e solitario, è in fuga da sé stesso e dal suo senso di colpa. Di notte, dal suo anonimo furgone bianco, osserva la vita di Anna, una donna incapace di elaborare un trauma. Tra i due nasce una relazione, fragile e pronta a spezzarsi da un momento all’altro al cospetto di un oscuro segreto che Suter porta dentro di sé…

ImagoFilmAnna: una donna incapace di elaborare un trauma.

Ma che cos’è, esattamente, la cronofobia? Un’ansia legata alla dimensione del tempo, generata dalla sensazione che gli eventi scorrano troppo velocemente. Alla base di essa, spesso, esperienze traumatiche. E a soffrirne, in genere, sono le persone che affrontano una lunga degenza o un periodo di detenzione. Come accade a Suter e ad Anna, entrambi rinchiusi nelle loro gabbie. Reali e mentali.

ImagoFilmIl regista Francesco Rizzi.

Francesco, la sceneggiatura - che hai messo a punto con Daniela Gambaro - nasce da una tua esperienza personale… Vuoi approfondire?

«All’inizio del nuovo Millennio ho vissuto per qualche anno a Roma, dove ho frequentato la scuola di cinema: nei fine settimana, per guadagnare qualche soldo, facevo il promoter nei negozi e nei centri commerciali, dopo avere vestito i panni dell’uomo sandwich sulle spiagge di Ostia. Un giorno, il titolare dell’agenzia per la quale lavoravo mi ha offerto un nuovo tipo di impiego, nel settore del mystery shopping: e nei due mesi successivi mi sono ritrovato nel mezzo di “missioni in incognito” per valutare la qualità del servizio al cliente in posti, tra loro, molto diversi - dalle stazioni di benzina ai negozi -».

ImagoFilmNel cast, tra gli altri, anche Leonardo Nigro.

Fino a quale punto “il tuo cliente misterioso” ha forgiato il personaggio di Suter?

«Io, rispetto a lui, mi sono fermato a cose molto più semplici, che possono influenzare al massimo i bonus mensili dell'impiegato...».

Hai svolto quella professione per soli due mesi. Presumo a causa dei sensi di colpa…

«Beh sì... Anche se io non ho lavorato a missioni progettate per licenziare la gente... E poi, tra l’altro, in quel caso servirebbe un’apposita licenza...».

Come ha preso forma invece il personaggio di Anna?

«Anna non si ispira a qualcuno in particolare. In questo caso, parlerei di un insieme di esperienze che ognuno può vivere nel corso della propria vita: io stesso, ad esempio, ho vissuto traumi molto simili. Va detto, in ogni caso, che l’esigenza di raccontare questa storia è venuta fuori anche da un sentimento contraddittorio, un conflitto, che vivevo soprattutto all’epoca dei miei studi a Roma: da una parte dentro di me premeva una voglia di cambiamento, mentre dall’altra sentivo una necessità di radicamento, costruita da un desiderio di potermi legare a luoghi e a relazioni. Credo che questi due poli si riflettano anche nei personaggi del film».

Suter è ingabbiato nel suo senso di colpa, Anna nell’incapacità di elaborare un trauma. Si aiutano a vicenda o, più semplicemente, l’uno si serve dell’altra?

«È una bella domanda: entrambe le cose, direi. Suter, per me è una specie di guaritore malato, mentre Anna è dipendente da questo gioco, da cui non riesce più a staccarsi...».

Quando è stato girato il film?

«Tra ottobre e dicembre 2017».

Dove? Le località ticinesi non sono immediatamente riconoscibili…

«L’idea era proprio questa, di non connotare in maniera troppo precisa i luoghi… Le riprese si sono comunque svolte nel Mendrisiotto, in Leventina, sul Piano di Magadino, nel Luganese, così come a San Gallo, a Zurigo e nei Grigioni».

Le musiche originali sono di Zeno Gabaglio, ma il film ospita anche un’ampia panoramica dell’attuale scena musicale ticinese…

«Anche questo è stato un grande lavoro di Zeno, che mi ha fatto scoprire un mondo nuovo... Non sapevo di tutto questo talento alle nostre latitudini: dai Peter Kernel a Camilla Sparksss, da Nic Gyalson ai Pussy Warmers...».

 

 

 

 

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