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CANTONEL’impresa colossale di Walter: «Il Poema finlandese in dialetto leventinese»

01.12.17 - 06:01
Da decenni, vive a Helsinki. Storia di un ticinese innamoratosi del sole a mezzanotte e del grande buio. Domani presenterà la sua incredibile opera
L’impresa colossale di Walter: «Il Poema finlandese in dialetto leventinese»
Da decenni, vive a Helsinki. Storia di un ticinese innamoratosi del sole a mezzanotte e del grande buio. Domani presenterà la sua incredibile opera

AIROLO – Si è letteralmente innamorato del sole a mezzanotte e del grande buio. Walter Arnold, oggi 67enne, leventinese, ha sempre avuto un debole per la Scandinavia. Ex professore di filosofia e psicologia, maestro di tennis, da oltre 40 anni vive a Helsinki, in Finlandia. Dove ha messo su famiglia. E dove ha realizzato un’impresa colossale: tradurre il Kalevala, il Poema finlandese per eccellenza, in dialetto di Airolo, e dintorni. «Ci ho messo 14 anni a completare l’opera – ammette –. Ne è uscito un libro di 600 pagine. Ma ne è valsa la pena».

L’epopea di un popolo – Arnold presenterà, per la prima volta, il suo lavoro sabato 2 dicembre all’Hotel Des Alpes di Airolo. Un libro pubblicato da una casa editrice di Prosito. «Volevo fare conoscere alla gente della mia terra l’epopea del popolo finlandese. È stato lo studioso Elias Lönroot a raccogliere, a metà dell’Ottocento, i racconti orali dei cantastorie. E così ne è uscito il più grande poema epico di questo Paese».

Stile di vita – Storie eroiche di 3.000 anni fa che, ancora oggi, vengono raccontate dal vivo. In Finlandia, infatti, il 28 febbraio è il giorno nazionale del Kalevala. In cui i cantastorie girano ancora per le vie dei villaggi a raccontare in lingua antica le storie del passato. Kalevala significa letteralmente “terra di Kaleva” e si riferisce, appunto, alla Finlandia, patria di Kaleva, progenitore della stirpe finnica. «Questo – precisa Arnold – è un Paese fantastico. Per cultura e per tradizioni. Ma anche per stile di vita. Io ho conosciuto il grande nord da giovanissimo, grazie a un amico».  

Dagli Stati Uniti al grande nord – È un uomo di ampie vedute, Arnold. Ha studiato negli Stati Uniti. Filosofia, scultura, storia del cinema, storia. Al momento del suo rientro in Svizzera, si imbatte in una comitiva americana che stava cercando di imparare il finlandese. A quel punto tutto gli risulta chiaro. «Dovevo andare a vivere in Finlandia. Era come una sorta di richiamo». 

Un miscuglio di lingue – Oggi Arnold è in pensione. E dedica buona parte del suo tempo alle ricerche sulle tradizioni locali. «Della Finlandia mi attraggono i boschi, la cultura contadina, le distese sterminate. E mi piace il modo con cui vengono raccontate». Il finlandese, inteso come idioma, Arnold lo palleggia. Ma in casa parla anche inglese e, naturalmente, dialetto ticinese. «Ho quattro figli. E con loro mi esprimo in dialetto. Con mia moglie parlo inglese e svedese. E ogni tanto spunta pure il finlandese. Insomma, un bel miscuglio, non trovate?».   

 

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