Il manager aveva 62 anni, dal 2008 era in carcere per una serie di frodi milionarie
NEW YORK - Lou Pearlman, l'uomo che "inventò" boyband di successo planetario quali i Backstreet Boys e gli NSYNC, è morto in carcere all'età di 62 anni. Tmz, che ha rivelato la notizia, non specifica le cause del decesso. Pearlman nel 2010 aveva già avuto un infarto, e pare che da allora le sue condizioni di salute non fossero buone.
Il successo arrivò dopo la fondazione di un'etichetta discografica e una ricerca di talenti costata ben 3 milioni di dollari. Il risultato fu la scoperta di cinque cantanti sconosciuti, dalla cui unione nacquero i Backstreet Boys. La scommessa fu azzeccata: in pochi anni la band vendette 130 milioni di dollari. La stessa formula fu ripetuta due anni dopo: gli NSYNC vendettero meno ("solo" 55 milioni di dischi) ma furono ugualmente una delle boyband che segnò il decennio.
Il lato oscuro di Pearlman si manifestò quando i Backstreet Boys gli fecero causa, e lo stesso poi avvenne con gli NSYNC e Aaron Carter. Nel 2006 fu inoltre accusato di aver messo in piedi uno dei più colossali schema Ponzi della storia degli Stati Uniti: 1700 investitori sarebbero stati defraudati di 300 milioni di dollari. Fuggito in Indonesia e catturato nel 2007, dal 2008 scontava in carcere una condanna a 25 anni.
Nonostante le vicissitudini extra-musicali Pearlman oggi è ricordato da vari dei suoi ex-artisti:
I am devastated by the death of Lou Pearlman. No matter what society has to say, that man made a huge difference in my life. So sad.
— Brooke Hogan (@MizzHogan) 21 agosto 2016
Love him or hate him, Lou gave many of us our start. It's a shame he let greed get in his way. #RIP #LouPearlman pic.twitter.com/u91HAuflio
— Ashley Parker Angel (@ParkerAngel) 21 agosto 2016