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ITALIAAlfonso Signorini confessa: «Per Berlusconi mi butterei giù da un palazzo, vi spiego perché»

14.12.18 - 16:45
Si tratta di un racconto che fino a oggi non aveva mai fatto, ma che ha voluto condividere con il pubblico del programma tv 'Bestie'
Alfonso Signorini confessa: «Per Berlusconi mi butterei giù da un palazzo, vi spiego perché»
Si tratta di un racconto che fino a oggi non aveva mai fatto, ma che ha voluto condividere con il pubblico del programma tv 'Bestie'

ROMA - Alfonso Signorini per Silvio Berlusconi si butterebbe giù da un palazzo. Il motivo lo ha raccontato lui stesso. Si tratta di un racconto che fino a oggi non aveva mai fatto, ma che ha voluto condividere con il pubblico del programma tv 'Bestie', condotto da Francesca Fagnani.

«Mi danno del leccaculo, ma io per Berlusconi mi getterei dal balcone. Vi spiego perché. Il giorno della morte di mamma ha vegliato tutta la notte accanto a me tenendomi la mano. Per lui mi getterei da un palazzo», ha spiegato. «Questo non l'ho mai raccontato, però ci tengo a farlo sapere e non ero in grado di raccontarlo prima di oggi, quando mia mamma è morta, lui sapeva benissimo che per me era il centro dell'universo, era davvero la mia vita», ha continuato il direttore del settimanale 'Chi' aggiungendo altri particolari. «Ho buttato fuori di casa tutti, non ho più voluto vedere nessuno, da Paolo (il suo ex compagno, ndr) a mia sorella, agli amici, Marina (Berlusconi, ndr), niente, volevo starmene da solo per i cazzi miei», ha proseguito. E ancora: «Mia madre era appena morta, poi alle 23.30 mi stendo sul divano, sento il citofono, non volevo aprire a nessuno, ma erano due carabinieri. Ho pensato: 'Cosa è successo?'. Volevano avvisarmi che stava arrivando il presidente, perché allora Berlusconi era presidente del Consiglio». «Allora devo dire la verità, a fatica, gli ho aperto la porta di casa. Ecco, in quel momento, lui che cosa ha fatto? Io non ho più visto in lui né Berlusconi né altro. Mi ha preso la mano, perché stavo parecchio male, anche perché ero nel pieno della mia malattia, mi ha tenuto per mano nel letto, facendomi addormentare alle 2 del mattino. Io alle 6 ho aperto gli occhi, lui non c'era già più e mi ha lasciato un biglietto che ancora conservo: 'Quando ti svegli chiamami'. Ecco, io per una persona così, glielo giuro, se mi chiede di buttarmi giù dal balcone, io mi butto giù dal balcone», ha concluso.

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