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ITALIANew Heart: cuore e rock'n'roll

19.12.16 - 06:00
Alessio Senesi narra la genesi di “E-Album”, la seconda produzione della sua band, i New Heart
New Heart: cuore e rock'n'roll
Alessio Senesi narra la genesi di “E-Album”, la seconda produzione della sua band, i New Heart

COMO - A tre anni da “I’ve Got The Blues” (autoproduzione, 2013), il combo comasco - condiviso da Alessio Senesi (voce, chitarra), Luciano Guazzoni (chitarra), Luigi Clerici (basso) e Fabrizio Martelli (batteria) - nelle scorse settimane, attraverso la label Otto Raw Recordings, ha dato alle stampe il nuovo disco: dieci tracce (più una “ghost track”) di straordinaria fattura, messe a punto andando a scrutare nel pesante bagaglio sonoro che il gruppo porta con sé ed equilibrando le modulazioni che corrono nel mezzo, prevalentemente, tra punk e rock’n’roll...

Ale, raccontami il concepimento di questo secondo disco...

«A differenza del primo, le cui canzoni sono state scritte da me e poi portate in studio per l’arrangiamento, i nuovi brani sono stati concepiti da tutti e quattro, in modo molto naturale in sala prove. Per ogni pezzo siamo partiti  da un riff, “cazzeggiando”, per poi costruirci sopra la struttura, senza pensarci un granché...».

Perché “E-Album”?

«Non riuscivamo a trovare un titolo e, parlando, gli altri aprivano sempre il discorso con “e…”. Insomma, quell’ “e...” ci ha fatto così tanto ridere che si è trasformato nel titolo...».

Potresti entrare nel dettaglio dei testi, brano per brano (“Rain On The Riff” è un pezzo strumentale, ndr)?

“Lulled By The Moonlight”: «Questa canzone parla di come, talvolta, è difficile andare avanti, attraversando le fiamme dell’inferno che risiedono lì, nell’anima. Poi troviamo una via di uscita, con la forza della luce del sole, facendoci  “cullare dalla luce della luna”».

«Lo stesso discorso vale per “Hit The Violin”, anche se, forse, l’abbiamo presa con un po' più di ironia: in questo caso siamo stati invitati a danzare con i nostri demoni: non dobbiamo ignorarli, ma prenderli per mano e volergli bene, come facciamo con le nostre virtù. Altrimenti, non saremmo completi...».

“Everybody Needs a Song”: «Questa canzone parla invece di tutte quelle persone che tentano in qualsiasi modo di sfondare, sia nei talent, sia a livello economico. Non è una critica, ma soltanto un invito alla calma verso sé stessi. Quindi, ognuno ha bisogno di una canzone...».

“Splinters In My Brain”: «Sono i momenti di buio esistenziale. La nebbia è fitta, penetra nella tua mente e tu non sei in grado di vedere oltre… Il dolore è alle porte, ed è un fastidioso amico...».

“Crazy Swing”: «Le donne, le donne… Possono essere tanto passionali, ingenue e amiche, quanto perfide, maligne e possessive… Ti fanno ballare un pazzo swing e non te ne accorgi… Questo vale, comunque, anche per noi uomini…».

“Ocean Of Tears”: «La verità può essere soltanto una, non esistono vite parallele. A volte, si vive pensando di essere vivi, ma in realtà stiamo oscurando i nostri veri sentimenti. Vivere la vita appieno è comunque più pericoloso e difficile, rispetto a vivere un’esistenza tranquilla, sicura, ma fondamentalmente vuota e abitudinaria».

“Assassins Of Time”: «Questo pezzo parla della realtà che oggi stiamo vivendo sul fronte delle guerre in nome di Dio. Stiamo combattendo uno contro l'altro, anche nelle piccole cose della vita quotidiana… Stiamo diventando individui sempre più soli. Siamo assassini del nostro tempo senza rendercene conto...».

“Sixty-Four Hammers”: «Questo pezzo fa invece esplodere una rabbia positiva verso tutte quelle persone che ti dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato: la mamma, il datore di lavoro, la fidanzata, te stesso…».

«“Black'n'Blue” è per mia figlia Lisa, che ha due anni e mezzo. Finalmente, una speranza che mi dà la forza di combattere, di scalare le mie rovine e le mie debolezze, anziché farmi schiacciare…».

«“Ocean’s Eleven Song” (ghost track) è dedicata agli attori del film “Ocean’s Eleven”: un brano divertente e senza pretese».

Quali le maggiori influenze musicali, questa volta?

«In questo disco ci siamo influenzati a vicenda: io ho contribuito con la mia vena punk e rock’n’roll… Sguigno Fabrizio, con il suo stoner e il suo rock anni Settanta. Lucky Lux (Luca), invece, ha portato le sue influenze garage e “Iggypoppiane”, mentre Gg (Luigi) è molto Sex Pistols… In più ci siamo fatti travolgere da “gentaglia” tipo James Brown, Doors, Queens Of The Stone Age, Bad Religion, Clash e, perché no, anche i primissimi U2 e Cure...».

Raccontami le registrazioni…

«Abbiamo registrato a Como, nel nostro locale, tra luglio e agosto: da circa un anno  abbiamo una sala privata dove possiamo suonare anche 4-5 ore di seguito senza ansia… Sembra una cavolata, ma avere una sala privata ti fa crescere, sia come gruppo, sia nel momento in cui ti ritrovi alle prese con la  stesura dei brani. Comunque, con il suo studio mobile, ci ha raggiunto tra le mura del  “New Heart Land” Carlo Meroni (su Fb A.D.S.R Studio Mobile): con poche attrezzature è riuscito a tirare fuori dei suoni pazzeschi...».

Spiegami la scelta della copertina...

«La copertina è stata una sorpresa anche per noi! È di Danilo Vadis, un nostro amico, a cui, tra l’altro, avevamo già affidato l'artwork del primo disco. Gli avevamo dato un paio di dritte sui colori e sulle immagini, ma lui, essendo un artista, si è presentato con questa immagine, distante anni luce da quella pensata da noi… E meno male che non ci ha dato ascolto!».

“E-Album” non è un’autoproduzione…

«Abbiamo firmato un contratto con la Otto Raw Recordings (ottorawrecordings.com), un’etichetta indipendente con sede all'estero che si è dimostrata molto forte per la distribuzione in tutto il mondo. La label stampa solo ed esclusivamente in vinile: le prime mille copie del disco, ad esempio, lo scorso 4 novembre sono state distribuite negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Giappone, in Germania, in India e in Australia. L’album è comunque in vendita anche sulle varie piattaforme digitali (tra le altre, Spotify e Amazon). Esiste, nel contempo, anche un’edizione cd (in questo caso si tratta di un’autoproduzione): solo duecento copie in digipack che vendiamo durante i concerti».

A proposito di concerti… L’anno scorso siete stati in tour con le Pandoras: non capita tutti i giorni… Vuoi raccontarmi l’esperienza?

«Susanna Motta, la promoter e l'organizzatrice del tour, ci ha contattati conoscendo il nostro debole per le girls… È partito tutto da lì. Suonare con Kim e Melanie è stato molto emozionante, così come condividere gli stessi spazi e approfondire aspetti sulla loro band che ancora non conoscevamo...».

State pianificando un nuovo tour per la promozione del disco?

«Sì, in Italia faremo un “giro” nei prossimi mesi, mentre in estate è in programma un tour europeo che partirà dalla Lettonia… Sulla base delle vendite dell’lp, inoltre, l'etichetta saprà come muoversi e non è escluso un tour in Giappone...».

È prevista una tappa nella Svizzera italiana?

«Per ora non ancora, ma spero di riuscire a organizzarne una al più presto!».

Dida: Da sinistra Alessio Senesi, Luciano Guazzoni, Fabrizio Martelli, Luigi Clerici.

 

 

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