La crisi del 2008 lascia strascichi: la sfiducia nelle finanzia convince i millennial a "investire" sulla liquidità
NEW YORK - La liquidità prima di tutto. Intolleranti al rischio, i millennial stanno stravolgendo convinzioni e abitudini consolidate. A dieci anni esatti dalla crisi finanziaria che ha minato la fiducia dei consumatori, ecco dunque quel che resta: se per le generazioni precedenti il miglior investimento erano le azioni, il 30% di chi oggi ha tra i 18 e i 37 anni preferisce tenersi soldi cash, pronti all'utilizzo.
«I millennial iniziano a risparmiare per gli anni della pensione a un'età inferiore rispetto ai predecessori e attribuiscono una maggiore priorità al risparmio in vista di eventuali emergenze», osserva Greg McBride, chief finalcial analyst di Bankrate.com, che ha intervistato un campione di giovani americani nati fra gli anni Ottanta e il 2000.
Lì il fenomeno è più marcato: uno studio di NerdWallet stima addirittura che ogni cittadino degli Stati Uniti, a prescindere dall'età, abbia da parte in media un importo in liquidi superiore ai 32mila dollari. «Il denaro viene gestito secondo orizzonti temporali più lunghi – conclude McBride – È un modo completamente sbagliato».