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Il garante della protezione dei dati critica "Helsana+" per due aspetti: l'ottenimento del consenso del cliente e i bonus associati
BERNA - Il garante federale della protezione dei dati giudica illegale l'offerta "Helsana+" nell'assicurazione malattie di base. Due, a suo parere, gli aspetti inaccettabili: da un lato le modalità con cui l'assicuratore ottiene il consenso dei clienti non è conforme al diritto; dall'altro i bonus associati all'offerta, convertiti in contanti, corrispondono a uno sconto sul premio di base, in contrasto con la LAMal. Helsana non condivide l'interpretazione giuridica di "Mister dati" e si rivolgerà ai tribunali.
"Helsana+, l'app per i punti Plus nella vostra vita", proposta dallo scorso settembre, intende incoraggiare gli assicurati a praticare più sport. Consiste nel convertire attività sportive (corsa, nuoto, ciclismo) in punti che, cumulati, danno diritto a ricompense finanziarie, sotto forma sia di pagamenti in contanti sia di sconti presso aziende partner di Helsana.
L'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) ritiene prima di tutto che la pratica comporti una violazione della sfera privata. Al momento di registrarsi per usufruire dell'app, gli assicurati acconsentono a che venga verificata l'esistenza di una copertura assicurativa di base presso il gruppo Helsana. «In assenza di una base legale, il rilevamento di questi dati dell'assicurazione di base da parte dell'assicurazione integrativa (complementare, ndr) e il loro successivo trattamento risultano essere illegali dal punto di vista della protezione dei dati e i consensi raccolti privi di valore», scrive l'IFPDT in una nota odierna.
"Mister dati" ha dunque raccomandato a Helsana di interrompere il trattamento dei dati dell'assicurazione di base. O di praticarlo in altro modo, chiedendo ai clienti con sola assicurazione di base di trasmetterle la prova della copertura assicurativa sotto forma di foto della tessera d'assicurato.
Offerte che prevedono sconti sono assolutamente legali nell'ambito dell'assicurazione complementare, che è facoltativa. "Helsana+" però è prevista anche per i titolari della sola assicurazione di base, obbligatoria, affiliati a Helsana. Per questi ultimi il pagamento in contanti è limitato ad un massimo di 75 franchi all'anno. «In assenza di una base legale, questa prestazione, che dal profilo economico equivale a rimborsare ai titolari di un'assicurazione di base una parte del loro premio, risulta essere illegale», afferma l'IFPDT. In questo caso "Mister dati" raccomanda perciò a Helsana di interrompere i rimborsi in denaro.
«Helsana non condivide l'interpretazione giuridica dell'IFPDT e respinge pertanto entrambe le raccomandazioni», si legge in un comunicato dell'assicuratore. Tuttavia «fino a che non sarà disponibile una decisione del tribunale passata in giudicato, Helsana è disposta, senza riconoscere un obbligo giuridico, a modificare» la propria pratica. In merito alla protezione della sfera privata, l'assicuratore chiederà la foto della tessera d'assicurato.
Quanto agli sconti sul premio di base, Helsana ritiene che il programma bonus non sia regolato dalla Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal). L'assicuratore «sarebbe favorevole a un chiarimento di queste due questioni di fondo da parte del Tribunale amministrativo federale ed eventualmente del Tribunale federale».
«Helsana accoglie positivamente l'esito dell'indagine e si sente incoraggiata a sviluppare ulteriormente il programma nell'interesse dei clienti, migliorarne l'attrattiva e conquistare nuovi utenti soddisfatti», conclude la nota.
L'IFPDT aveva avviato la procedura in merito a "Helsana+" lo scorso 11 ottobre. Le conclusioni in merito all'app Helsana+ saranno applicate agli altri assicuratori, aveva indicato all'ats l'IFPDT.
