È l'opportunità che la Posta offrirà a partire da settembre, per importi fino a 10mila franchi
BERNA - Ma quale internet. Il futuro può anche essere un mezzo ritorno al passato: specie in Svizzera, dove il contante non smette di farla da padrone, ancora preferito alle transazioni online. Così, anche quello che magari altrove potrebbe essere vissuto come un passo indietro, in Svizzera viene salutato come un'innovazione. Vedi l'idea di pagare la bolletta senza muoversi di casa: ma non grazie al computer e alla rete.
Nell'epoca in cui le macchine minacciano il suo posto del lavoro, ecco che l'uomo s'inventa una maniera di riscatto, che in qualche modo ripristina il contatto umano negato. La direttrice della Posta l'aveva in qualche modo anticipato. «Daremo un'alternativa ai clienti», garantiva lo scorso ottobre Susanne Ruoff, in occasione dell'annuncio di quei 500 uffici postali almeno, magari 600, da tagliare entro il 2020. Una delle prime proposte è stata ufficializzata ieri: a partire da settembre, per il saldo delle bollette in scadenza si potrà decidere di attendere l'arrivo del postino – e affidare a lui il denaro, per importi fino a 10mila franchi e nelle località dove gli sportelli sono stati sostituiti dalle agenzie.
L'opzione rientra in una più generica opportunità di "versamento a domicilio", fra i servizi con i quali la Posta, che in Ticino dal 2010 ha chiuso 39 sedi, intende andare ora incontro al cliente, non sempre avvezzo all'alternativa di internet e ai suoi modi. «L'offerta si rivolge principalmente a persone che non possono uscire di casa, perché sono limitate nella loro mobilità», riflette il portavoce Oliver Flüeler.
Come davanti a ogni novità che si rispetti, le perplessità però non mancano. Secondo il sindacato Transfair, l'iniziativa è «azzardata» e pretenderà «un alto grado di flessibilità» da parte del personale che, peraltro, andrà adeguatamente formato; per Syndicom è «insoddisfacente», a vantaggio dei comuni rurali e a scapito di agglomerati e città.