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EUROPAEtichetta agrumi, indicare conservanti anche per l'export

03.03.16 - 11:52
Per la Corte Ue nulla impedisce all'Europa di applicare una norma che tenga conto "dell'interesse dei consumatori a ricevere informazioni mirate e trasparenti"
Etichetta agrumi, indicare conservanti anche per l'export
Per la Corte Ue nulla impedisce all'Europa di applicare una norma che tenga conto "dell'interesse dei consumatori a ricevere informazioni mirate e trasparenti"

BRUXELLES - Importante sentenza della Corte di giustizia dell'Ue, oggi a Lussemburgo, in favore di tutti i consumatori: i giudici hanno confermato l'obbligatorietà, per gli agrumi, di indicare sull'etichetta i conservanti e altre sostanze chimiche eventualmente usate nei trattamenti post-raccolta, anche per quelli esportati.

Nel mirino è finita la Spagna grande produttrice di arance, limoni, mandarini, che aveva presentato appello alla Corte Ue contestando una precedente sentenza del Tribunale europeo che imponeva l'obbligo d'informazione per i trattamento post raccolta sugli imballaggi dei prodotti venduti sul mercato mondiale.

I giudici della Corte Ue hanno "respinto in toto il ricorso della Spagna" non potendo ammettere una distinzione tra la protezione dei consumatori all'interno e all'esterno dell'Unione.

Per Madrid invece, l'obbligo imposto è lesivo dei principi di parità di trattamento tra produttori in quanto, secondo le norme Cee-Onu (la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni) l'uso di conservanti o di altre sostanze chimiche "è necessaria solo se richiesta dalla legislazione del paese importatore".

Per la Corte Ue invece nulla impedisce all'Europa di applicare una norma che tenga conto "dell'interesse dei consumatori a ricevere informazioni mirate e trasparenti". I giudici Ue contestano poi l'eventuale svantaggio concorrenziale tra produttori di ortofrutticoli in quanto "i limiti massimi dei conservanti post raccolta sono fissati a un livello 50 volte maggiore per gli agrumi che per altri frutti".

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