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La motivazione: «Sono in disaccordo con alcune scelte strategiche fatte per garantire il futuro dell'ats in un momento chiave della sua storia»
SION - Sandra Jean, direttrice delle redazioni del quotidiano vallesano Nouvelliste e responsabile delle riviste del gruppo editoriale romando ESH, ha rassegnato le dimissioni dal consiglio di amministrazione (cda) dell'Agenzia telegrafica svizzera (ats).
«In disaccordo con alcune scelte strategiche fatte per garantire il futuro dell'ats in un momento chiave della sua storia, ho presentato mercoledì 24 gennaio le mie dimissioni dal consiglio d'amministrazione dell'agenzia», indica Sandra Jean in una nota inoltrata oggi all'ats, senza dare ulteriori informazioni. Le ragioni specifiche sono state comunicate direttamente al cda, precisa.
Jean era entrata a far parte del cda dell'ats nel giugno del 2015, al posto di Valérie Boagno, ex direttrice generale del quotidiano romando Le Temps.
Da parte sua, il cda deplora l'addio di Sandra Jean e la ringrazia per quanto fatto. In una presa di posizione scritta, a disposizione dell'ats, il suo presidente Hans Heinrich Coninx dice di «rispettare questa decisione e non volerla commentare». Il consiglio di amministrazione aggiunge inoltre che conferma integralmente la nuova organizzazione dell'azienda, decisa all'unanimità in dicembre.
I Sindacati chiedono l'intervento del CdA - Dal canto loro, i sindacati syndicom e impressum hanno chiesto stasera in una nota al cda di «intervenire per evitare una nuova escalation» tra direzione dell'ats e personale. I sindacati si dicono estremamente delusi per il fatto che «la risoluzione indirizzata dai giornalisti dell'agenzia alla direzione al termine dello sciopero di avvertimento sia stata letteralmente spazzata via».
Stando a syndicom e impressum, «la commissione di redazione è indignata per la risposta ricevuta». A loro avviso, «la direzione e il cda dell'ats non sembrano preoccuparsi della situazione creatasi in seno all'azienda». I sindacati sostengono la redazione, toccata da una soppressione di 35,6 posti di lavoro, e chiedono «che si trovino delle risposte affinché si restauri un rapporto di fiducia tra i giornalisti e la direzione, rapporto attualmente rotto».
