I media parlano di censura, l'ateneo si difende
WELLINGTON - L'ultimo numero della rivista studentesca "Critic", stampato presso l'Università di Otago in Nuova Zelanda, sta facendo (suo malgrado) il giro del mondo.
Questo a causa della decisione dei vertici dell'ateneo, che hanno deciso di sequestrare tutte le copie (più di 500) nella notte tra lunedì e martedì. Inizialmente il direttore della rivista e i collaboratori hanno pensato che si fosse trattato di un furto, ma dall'esame dei filmati delle telecamere di videosorveglianza è emerso il vero responsabile. Ovvero alcuni membri dello staff universitario.
Talking about menstruation is not degrading to women
— Julie Blommaert ??? (@Julie_B92) 22 maggio 2018
Here’s the cover of the magazine that @otago thinks is degrading to women https://t.co/ZEMlT7LeCP pic.twitter.com/H3ccktqrBH
A scatenare il vespaio è stata la rappresentazione in copertina di una donna con le mestruazioni. Da "Critic", e dalla stampa neozelandese, il provvedimento è stato bollato come "censura".
L'Università ha spiegato di aver agito dopo aver ricevuto alcune lamentele: in particolare dalla biblioteca pubblica e dall'ospedale di Dunedin, che hanno chiesto di rimuovere la pubblicazione dagli stand ubicati presso di loro, dato che «alcune persone hanno trovato la copertina discutibile».
Solo in seguito, dopo che la notizia è stata diffusa oltre i confini nazionali, l'ateneo ha ammesso l'errore. «L’Università non ha una posizione ufficiale sul contenuto del magazine di questa settimana» si legge in un comunicato.