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SERBIABelgrado: «Il Kosovo è l'unico serio ostacolo verso l'Ue»

15.05.18 - 17:29
Ad affermarlo è il presidente serbo Aleksandar Vucic: la parte albanese deve fare concessioni
Keystone
Belgrado: «Il Kosovo è l'unico serio ostacolo verso l'Ue»
Ad affermarlo è il presidente serbo Aleksandar Vucic: la parte albanese deve fare concessioni

BELGRADO - La questione del Kosovo resta l'unico serio ostacolo nel cammino della Serbia verso l'integrazione nell'Unione europea. Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha esortato le autorità di Pristina a imboccare la via del compromesso e a fare concessioni.

«L'unico grosso problema che vedo come un serio ostacolo al nostro cammino europeo è la questione del Kosovo», ha detto Vucic in una intervista all'agenzia Afp ripresa dai media serbi e di altri Paesi. A suo avviso, il dialogo fra Belgrado e Pristina facilitato dalla Ue ha registrato una frenata poiché le autorità kosovare non hanno consentito finora, a cinque anni dalla firma degli accordi di Bruxelles, la creazione in Kosovo della Comunità delle municipalità a maggioranza di popolazione serba. Purtroppo, ha constatato Vucic, la parte kosovara albanese non è disposta a fare alcuna concessione.

«Loro pensano che sia arrivato il momento che la Serbia riconosca pienamente l'indipendenza del Kosovo, e basta. Che non si debba fare nulla per i serbi e per la Serbia, e altro non fanno che attendere (il nostro sì all'indipendenza)». Ma le cose non stanno così e la parte albanese deve fare delle concessioni - ha osservato Vucic.

«Se lo faranno potremo ottenere qualcosa di buono, se continueranno a non volerlo fare, allora vi saranno notizie pessime per tutti noi», ha aggiunto il presidente serbo che giovedì parteciperà al vertice Ue-Balcani occidentali di Sofia.

Rajoy sarà l'unico leader assente a Sofia - Il premier spagnolo Mariano Rajoy non parteciperà al summit Ue-Balcani occidentali in programma giovedì a Sofia a causa della presenza del Kosovo, del quale Madrid non riconosce l'indipendenza dalla Serbia. Lo confermano fonti del Consiglio europeo dopo le indiscrezioni circolate sulla stampa serba nei giorni scorsi.

La Spagna sarà l'unico paese a presentarsi al vertice senza capo di Stato o di governo ma, precisano fonti Ue, sarà comunque rappresentata e ha accettato di sottoscrivere la dichiarazione finale dei Ventotto al termine del summit.

Gli altri quattro paesi Ue che, insieme alla Spagna, non riconoscono l'indipendenza di Pristina - Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia - saranno invece presenti a Sofia con i rispettivi premier.

La posizione di Madrid è legata ai possibili effetti che il riconoscimento del Kosovo potrebbe avere sull'indipendenza della Catalogna. 

Tusk: «L'Ue dimostri ora di avere interesse nell'economia della regione» - «A parte le dichiarazioni politiche sul futuro» europeo dei Balcani occidentali, «dobbiamo dimostrare che ci preoccupiamo del loro sviluppo economico, qui e ora». Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una lettera inviata ai leader dei 28 che si incontreranno giovedì a Sofia in un vertice dedicato ai sei Paesi balcanici (Serbia, Montenegro, Albania, ex repubblica jugoslava di Macedonia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo). E' la prima volta dal summit di Salonicco del giugno 2003 che tutti i leader dell'Unione europea e dei Balcani si incontrano insieme.

In agenda, il tema principale sarà la connettività all'interno della regione e tra la stessa e l'Ue. «Investire nei collegamenti infrastrutturali e umani è nell'interesse europeo e l'obiettivo del nostro vertice è dimostrarlo», sottolinea Tusk, che si dice poi «convinto che l'Ue sia l'unico partner che si interessa sinceramente della stabilità dell'intera regione e di un futuro prospero per i suoi cittadini" e non considera i Balcani come "una partita di scacchi geopolitica, dove le persone sono pedine».

La prospettiva europea per la regione, conclude, deve «rimanere un fermo impegno da ambo le parti».
 
 


 
 

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