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ITALIACercare avventure sui siti d’incontri equivale a tradire: lo dice la Cassazione

17.04.18 - 15:27
La suprema corte italiana ha stabilito che ciò «compromette la fiducia fra i coniugi»
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Cercare avventure sui siti d’incontri equivale a tradire: lo dice la Cassazione
La suprema corte italiana ha stabilito che ciò «compromette la fiducia fra i coniugi»

ROMA - La Corte di Cassazione italiana ha dato torto a un uomo che chiedeva che la colpa della separazione fosse attribuita alla ex moglie, che se ne era andata via di casa su due piedi dopo averlo scoperto a navigare su siti d’incontri. Per i giudici della suprema corte, infatti, cercare avventure online equivale a «compromettere la fiducia tra i coniugi». È come tradire, insomma, ancorché virtualmente.

Come riporta SkyTG24, l’ex marito, un distinto signore in pensione, chiedeva che la causa della separazione fosse addebitata alla giovane moglie, sposata non molto tempo prima. La sua colpa, secondo lui, sarebbe stata l’”abbandono di tetto coniugale”, pretestuoso e basato solo sulla scoperta delle sue attività online.

La Cassazione, però, ha dato di fatto ragione a lei, stabilendo che cercare compagnie femminili online come ha fatto l’uomo può «compromettere la fiducia tra i coniugi e provocare l’insorgere della crisi matrimoniale all’origine della separazione».

L’uomo, che dispone di una pensione dell’importo di 3mila euro al mese, dovrà così continuare a pagare 600 euro mensili di mantenimento all’ex che ha virtualmente tradito.           

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