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SVIZZERAQuando il turismo degli acquisti che preoccupa è quello... in Cina

08.04.24 - 23:00
Temu, Shein & co. consegnano ogni anno merci per poco meno di un miliardo. E non pagano tasse. L'allarme dei dettaglianti.
Imago/phothek
Fonte Aargauer Zeitung
Quando il turismo degli acquisti che preoccupa è quello... in Cina
Temu, Shein & co. consegnano ogni anno merci per poco meno di un miliardo. E non pagano tasse. L'allarme dei dettaglianti.

BERNA - Prezzi imbattibili, catalogo colossale, si acquista con due clic e si può pagare pure con Twint. Peccato che il pacchetto parta... dalla Cina.

Non nascondono più la loro preoccupazione per la concorrenza cinese a bass(issim)o costo, i commercianti svizzeri che - come riportato dalla Aargauer Zeitung - hanno deciso di attivarsi per far valere le proprie ragioni in quel di Berna.

Sempre più occidentali - App come Temu, Shein e Aliexpress e affini, sempre più popolari e con "agganci" efficaci in Occidente e anche in Svizzera (attraverso sotto-portali locali, ma anche con la sopracitata possibilità di pagare con sistemi bancari "local" come Twint) iniziano a essere più che una spina, una vera e propria trave nel fianco.

Da qui la decisione della Swiss Retail Federation e dell'Associazione svizzera dei commercianti Handelsverband, che parlano di «nuova dimensione del commercio cinese» e chiedono al Consiglio Federale più tutele per il settore.

Niente tasse, merce per miliardi - I pacchi di Temu & co. , «arrivano direttamente in Svizzera a Zurigo e Ginevra e non pagano sulle merci né IVA, né dazi doganali. Questo perché consegnano in pacchi piccoli volutamente al di sotto dei limiti di tassazione».

Gocce che, però, possono anche diventare un mare da circa 600-700 milioni di franchi l'anno. Con la possibilità di arrivare al miliardo di franchi di valore entro il 2026.

Altra critica da segnalare è quella relativa alla sicurezza, spesso e volentieri la merce made in China, non rispetta i regolamenti in vigore nell'Unione Europea per materiali e costruzioni.

«Non comprate solo perché costa poco» - Quella Cinese, conferma la Swiss Retail Federation, è una grossa minaccia per i commercianti elvetici: «Queste piattaforme hanno un enorme potenziale di crescita», spiega la direttrice Dagmar Jenni che invita la Confederazione a occuparsi del fenomeno, nell'ottica della sicurezza ma anche dal punto di vista fiscale.

L'appello dell'Associazione svizzera dei commercianti è rivolto non solo alla politica, ma anche ai consumatori: «È necessario che siano imposte sanzioni sui produttori che non rispettano gli standard», chiosa il Ceo Bernhard Egger, «inoltre chiediamo ai consumatori di non prestare attenzione solo al prezzo, al momento di effettuare un acquisto: se una cosa costa davvero poco, è lecito porsi delle domande».

E la politica? Al momento, riporta sempre la Aargauer Zeitung, sono due le interpellanze in parlamento una agli Stati (Tiana Moser, Verdi Liberali) e una al Nazionale (Benjamin Roduit, il Centro). Entrambe imperniate sulla questione della sicurezza, soprattutto nell'ottica della salute dei bambini.

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COMMENTI
 

Privato Pinco 2 sett fa su tio
Dopo le "bacchettate" prese dal Consiglio d'Europa per nn fare abbastanza sul clima, perché non vietare le importazioni dalla Cina? Claro impossibile dopo gli accordi avuti :-)

Privato Pinco 2 sett fa su tio
Caro Stato fate il "MEA CULPA". Fintanto viene permesso al privato cittadino di acquistare dalla Cina "uno spillo" gratis senza spese di spedizione, tasse comprese, ecc. non si risolverà MAI il problema!

Rosso Blu 2 sett fa su tio
Trovo Temu un servizio TOP, un sistema eccezionale e di qualità. Non mi devo spostare, se richiedo il rimborso fila liscio senza tante storie e arriva a casa senza spese. Qui devono imparare che non si può solo guadagnare e incassare bensì riflettere sulla concorrenza e adattarsi.

maw 2 sett fa su tio
Documentario su RSI, stivali donna di Gucci venduti in negozio a 1800 euro. Il produttore prima era un artigiano italiano e percepiva 60 euro al paio. Gucci non contenta ha importato manodopera cinese che viveva e produceva gli stessi stivali nelle cantine di vecchi stabili in Italia ad un costo di 8 euro al paio. Ma fatemi il piacere ...tutti marci ...

vulpus 2 sett fa su tio
Evidentemente l'acquisto in proprio è uno spèreco di materiale, sostanze, energia, inquinamento e smaltimento dei rifiuti. Dopo ci pèicchiamo sugli zebedei per il riscaldamento e l'ainquinamento. Importare con dei container oppure con un milione di pacchettini hanno un impatto e un costo ben diverso.

Emib5 2 sett fa su tio
Qualcuno mi convince perché mai dovrei comperare lo stesso oggetto, o uno molto simile, in Svizzera a prezzo maggiore anche di più di 10 volte. Da AliExpress la merce arriva abbastanza velocemente e se dovesse succedere che un oggetto si guasta poco dopo l'arrivo, ma non mi è ancora successo, con il risparmio che c'è, lo ricompro altre n volte. Come detto da altri, su queste piattaforme si trovano poi oggetti che non si trovano in commercio nei nostri negozi.

francox 2 sett fa su tio
Ci sono auto cinesi elettriche che costano 7000 euro. Da noi, dal 1 aprile ci sono nuove regole sulle auto, introdotte unicamente per impedirne l'importazione ed evitare il collasso a VW, audi, e compagnia. 7000 euro, meno di molte bici vendute qui.

TheVenom89 2 sett fa su tio
Buongiorno, io ho su commercio ma confermo che è normalissimo comprare in siti cinesi per via del prezzo, ognuno si deve fare i propri calcoli, anche io ordino da certi siti cinesi sia per me privato sia per l'azienda, oltre a prezzi bassi (nel mio ramo posso essere concorrenziale) hanno una vasta scelta di prodotti che per assurdo non si riescono a trovare nella nostra zona o nelle nazioni vicine, o se si dovessero trovare sono comunque made in China

Danylib 2 sett fa su tio
Mio zio diceva sempre governo ladro , ma qui………

Danylib 2 sett fa su tio
E già, i venditori Svizzeri comperano anche loro in Cina e li rivendono 10 volte di più , questo è legale però????? Quando toccano il Borsellino a noi va bene allora, ma se tocchi i suoi………. Ma per favore🫣🫣🫣🫣🫣🫣

maw 2 sett fa su tio
Questo è quello che ci vuole in questo paese di ladri che è la CH. Tanto anche i venditori locali ti rifilano prodotti made in China a prezzi quintuplicati, quindi ben venga ...

Mabilo 2 sett fa su tio
È scandaloso che Swiss Retail Federation voglia impedire quel tipo di acquisti, quando tutti i commercianti vendono merce cinese a prezzi esageratamente elevati, con guadagni alle stelle!

Elveg 2 sett fa su tio
Risposta a Mabilo
Proprio così, non c’é peggior cieco di chi non vuol vedere

Marco2023 2 sett fa su tio
Risposta a Mabilo
concordo

Nina 2 sett fa su tio
ho acquistato dei sacchetti per l'aspirapolvere da Aliexpress , per 2 € ( qui li avrei pagati 30 fr ) , ottima qualità , li ho ricevuti dopo 1 settimana ( da una succursale europea )

La Cri 2 sett fa su tio
Acquistare su questi siti vuol dire anche inquinamento…lavoro sottopagato..materiali scarsi

Voilà 2 sett fa su tio
Risposta a La Cri
Anche grandi marchi di moda e dell'elettronica producono in Cina sfruttando il lavoro minorile, Apple in primis, e rivendono a prezzi tutt'altro che cinesi.

Elveg 2 sett fa su tio
Risposta a Voilà
Esattamente! Ma tutti pensano che quello che acquistiamo qui nei negozi venga prodotto nella cantina…con su Made in china, taiwan e compagnia bella…

Keope1963 2 sett fa su tio
Se qualcosa costa poco è perché la vengono loro e non la rivendono i commercianti locali che la importano dagli stessi fornitori ma ci aggiungono il 70% di margine ….

Siamo alla canna del gas 2 sett fa su tio
Risposta a Keope1963
Almeno fosse solo il 70%

Gimmi 2 sett fa su tio
Penso che se una persona può risparmiare(e non poco),non vedo perché non debba acquistare su questi siti!
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