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SVIZZERALe pagelle «non sono utili per trovare apprendisti»

07.02.24 - 14:45
La critica delle aziende nei confronti del sistema scolastico.
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Fonte Ats
Le pagelle «non sono utili per trovare apprendisti»
La critica delle aziende nei confronti del sistema scolastico.

ZURIGO - Le aziende svizzere criticano l'attuale sistema di pagelle scolastiche, che a loro avviso non aiuterebbe a trovare gli apprendisti di cui l'economia ha bisogno, e auspicano un nuovo sistema standardizzato e uniforme sul piano nazionale. Ma per l'associazione dei docenti LCH bisogna invece andare in direzione esattamente contraria.

Le organizzazioni imprenditoriali hanno condotto per la prima volta uno studio qualitativo sul tema, riferisce oggi il Tages-Anzeiger (TA). I risultati, che la redazione afferma di disporre in modo esclusivo, mostrano che numerose imprese giudicano inadeguato l'attuale sistema di qualificazione degli allievi.

«I formatori professionali e i responsabili delle risorse umane non possono più fare affidamento sulle pagelle», afferma in dichiarazioni riportate dalla testata zurighese Roger Wehrli, esperto di Economiesuisse, che ha condotto l'indagine insieme all'Unione svizzera degli imprenditori. «Un 5 in matematica non dice nulla sulle capacità in geometria, perché questo voto può essere raggiunto se qualcuno è molto bravo in algebra, anche se la geometria non è stata capita". Inoltre, i giudizi non sono comparabili. A seconda della scuola, un determinato voto ha un significato completamente diverso. "In alcuni casi non sono nemmeno paragonabili all'interno dello stesso istituto scolastico».

I voti andrebbero quindi aboliti? Per nulla, argomenta lo specialista. Dal punto di vista delle imprese tutte le scuole hanno bisogno di valutazioni standardizzate, comparabili e significative. «In modo che le aziende possano fare affidamento sulle informazioni fornite e non debbano affidarsi troppo a controlli esterni o alle proprie valutazioni». La speranza è insomma che le valutazioni diventino più obiettive e significative.

Secondo Wehrli ciò renderebbe più facile per le società trovare le persone giuste. «Dopo tutto, è frustrante anche per gli apprendisti rendersi conto, nel bel mezzo della loro formazione, di non essere all'altezza dei requisiti della professione». Il tasso di abbandono nei tirocini in Svizzera è del 26%.

Per evitare l'abbandono la valutazione dovrebbe essere concepita in modo tale che le aziende formatrici ricevano tutte le informazioni pertinenti in modo autoesplicativo e possano interpretarle facilmente. Secondo lo studio le valutazioni dovrebbero anche essere armonizzate a livello nazionale. Sarebbero inoltre sviluppate in collaborazione con tutte le parti interessate: scuole, responsabili delle politiche educative, organizzazioni dei datori di lavoro e associazioni professionali. In questo modo si eliminerebbe la necessità di ulteriori test, che comportano costi elevati per le ditte. Secondo Wehrli per l'economia non è tanto importante che per la valutazione si usino voti, crocette o altro: l'essenziale è che le pagelle siano significative e che i candidati possano essere confrontati tra loro.

Secondo Dagmar Rösler, presidente centrale di LCH, l'organizzazione degli insegnanti svizzeri, il fatto che il mondo economico stia riflettendo sul sistema di valutazione nella scuola è positivo. Le proposte avanzate rappresentato però a suo avviso «un approccio sbagliato», ha spiegato a TA.

La 53enne cresciuta nel canton Soletta concorda sul fatto che i voti scolastici possono essere problematici. A suo avviso mostrano una falsa precisione, creano pressione e possono togliere motivazione agli studenti. Riguardo all'esigenza di avere metodi di valutazione standardizzati e armonizzati, afferma: «Se tutti fanno lo stesso test nello stesso giorno, tutti devono essere preparati allo stesso modo e questo è impossibile nel nostro piccolo paese federalista». Ogni classe ha una composizione diversa, è eterogenea e presenta diversi punti di forza e di debolezza. I bambini con disturbi parziali dell'apprendimento, con forme di autismo o iperattivi hanno esigenze diverse.

«Non tutti hanno gli stessi prerequisiti, quindi non tutti possono fare la stessa verifica», argomenta Rösler. «Le scuole sono sempre più sensibilizzate alla necessità di tenere conto delle circostanze locali e di rispondere agli alunni nel modo più individuale possibile». I test standardizzati non terrebbero quindi conto di questi principi educativi. «La visione del mondo economico è molto importante, ma deve anche tenere conto delle realtà che prevalgono nelle scuole».

La docente di scuola elementare è favorevole a un diverso tipo di valutazione in cui gli insegnanti descrivono i punti di forza e di debolezza dei giovani, nonché lo sviluppo del loro apprendimento, delle loro abilità e competenze. «Questo sarebbe più significativo per le imprese rispetto alle valutazioni con i voti o con i test standardizzati».

Rösler sottolinea inoltre che le aziende hanno requisiti diversi e cercano profili professionali disparati. «Swisscom è alla caccia di talenti diversi rispetto a una grande impresa di costruzioni del settore del legno o a uno studio di architettura. Un'analisi individuale sarebbe più accurata dei risultati di un test standardizzato», conclude l'insegnante.

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COMMENTI
 

Aaahhh 2 mesi fa su tio
Bello l’intendo degli imprenditori ma poi vanno a pescare all’estero dove semplicemente costa meno. Riguardo la scuola… ho l’impressione che alle elementari e alle medie si bocci molto meno di anni fa. Possibile? Studenti piu svegli? Livello più semplice? Regali?

F/A-19 2 mesi fa su tio
Risposta a Aaahhh
Gli imprenditori fanno gli imprenditori, un po’ come i committenti fanno i committenti e molte volte danno la priorità al minor prezzo naturalmente con lavoro a perfetta regola d’arte anche se è palese che con certi prezzi si lavora in perdita. E tra i committenti ci metto dentro anche tanti enti pubblici.

Ciulindo.47 2 mesi fa su tio
La scuola non è solo un apparato statale per l’educazione. Ma soprattutto uno strumento di conservazione e riproduzione dell’ideologia dominante.

Rosso Blu 2 mesi fa su tio
Si stanno svegliando finalmente ma forse troppo tardi perché negli ultimi 20 anni il danno è fatto.

Voilà 2 mesi fa su tio
E' importante che un ragazzo possa formarsi nella professione che desidera, essendo più motivato otterrà migliori risultati.

giancarlo64 2 mesi fa su tio
Ma vi rendete conto che l'articolo si focalizza unicamente su come trovare il miglior metro di valutazione dei/delle giovani mentre forse sarebbe meglio mettere i giovani al "centro" e trovare una soluzione per far si che i futuri apprendisti abbiano tutti i mezzi possibili per poter scegliere l'apprendistato che prediligono?

Robi64 2 mesi fa su tio
la pagella con i voti è uno degli strumenti per fare una valutazione del candidato .... ma deve rimanere ...

Se7en 2 mesi fa su tio
… ma se conosco ragazzi che inviano e inviano lettere di candidature per fare un apprendistato e o non ricevono mai alcuna risposta, oppure gli chiedono oltre alla licenza delle media, le note di quarta e terza media ….! Oltretutto privilegiano sempre i ragazzi dei livelli A quelli con i livelli B li scartano a prescindere..! Conosco ragazzi con i livelli A che a matematica avevano il 3 o il 4 tedesco idem e quelli di B con il 4,5 o 5 ma non andavano bene! Ma per favore, questi sono i nostri imprenditori…, che giudicano sempre senza conoscere in base ad un pezzo di carta. Oltretutto in quel frangente avevano solo 13-14 anni e hanno tutto il tempo per maturare e prendere seriamente ciò che prima snobbavano…! Tutti devono avere l’opportunità di fare un apprendistato se lo vogliono e sta poi al datore giudicare il ragazzo/a…! Poi vengono a dire che mancano apprendisti etc etc

Kelt 2 mesi fa su tio
Per forza! non si può più bocciare, non si può più mettere un 3 in pagella, non si vogliono più i livelli B, non si può più traumatizzare un ragazzo dicendogli che deve di più perché così è troppo poco...quindi si danno a tutti voti ben più alti di quelli che meriterebbero e si abbassa il livello, a discapito solo degli studenti davvero bravi che avrebbero diritto ad apprendere di più. Ecco dove ci hanno portato nel corso degli anni i genitori di studenti svogliati o senza nessun interesse verso la scuola. L'importante era dare la colpa a docenti esigenti (che nel frattempo si sono rotti e sono andati in azienda) per essere ora tutti contenti di docenti poco qualificati che non insegnano nulla, non chiedono nulla e mettono 5 a tutti. Bravi! E i vostri figli, appena usciti da scuola, fanno un bel bagno di realtà.

Voilà 2 mesi fa su tio
Risposta a Kelt
Indagine PISA 2022 Gli allievi ticinesi sono tra i primi della classe. È quanto emerge dall’indagine Pisa, che confronta le competenze in scienze, matematica e letteratura degli studenti 15enni. Ebbene, l’istruzione ticinese si conferma nelle parti alte della classifica, sopra la media nazionale e internazionale (composta dai Paesi Ocse). La Regione ch

Se7en 2 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
👍

teamsabotage 2 mesi fa su tio
Sacrosanta verità, dimostrazione è l'ecatombe di bocciati alla prima liceo o commercio a cui accedono in automatico grazie alle note meritevoli. Unica nota che un datore di lavoro può prendere veramente in considerazione e la condotta.
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