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SVIZZERACaso Credit Suisse, la BNS: le banche devono essere più pronte

01.11.23 - 14:30
Ci sono diversi insegnamenti da trarre da quanto accaduto nel mese di marzo, ha affermato Thomas Jordan
KEYSTONE/PETER KLAUNZER (PETER KLAUNZER)
Fonte Ats
Caso Credit Suisse, la BNS: le banche devono essere più pronte
Ci sono diversi insegnamenti da trarre da quanto accaduto nel mese di marzo, ha affermato Thomas Jordan

BERNA - La Banca nazionale svizzera (BNS) non intende concedere liquidità di emergenza a istituti finanziari senza garanzie. L'aiuto di emergenza (Ela+) fornito a Credit Suisse in marzo non deve diventare uno strumento standard di politica monetaria, ha messo in guardia oggi il presidente dellla BNS, Thomas Jordan.

Credit Suisse, assorbita da UBS quando era sull'orlo del fallimento, aveva accantonato troppe poche garanzie per essere in misura di ricevere un aiuto massiccio, ha sottolineato Jordan durante una conferenza tenutasi a Berna. La vicenda ha anche dimostrato che i patrimoni dei clienti possono evaporare più rapidamente e significativamente di quanto previsto dalle autorità di regolamentazione.

A marzo la BNS ha concesso a Credit Suisse, che stava subendo l'impatto dei deflussi di capitale, un aiuto urgente sotto forma di liquidità denominato Ela+ (Emergency Liquidity Assistance Plus) in base a un'ordinanza d'emergenza emanata dal Consiglio federale. Per ottenerlo, la banca non ha dovuto fornire alcuna garanzia. Complessivamente la BNS ha messo a disposizione circa 168 miliardi di franchi, ha ricordato Jordan.

Secondo quest'ultimo, sono diversi gli insegnamenti da trarre dal tracollo di Credit Suisse. La regolamentazione sulla liquidità deve tenere conto di deflussi di capitale più rapidi e consistenti, mentre le banche devono avere sufficienti garanzie pronte per essere trasferite alla BNS e ad altre altre banche centrali.

Il meccanismo pubblico di garanzia delle liquidità ("Public Liquidity Backstop", PLB) deve inoltre essere migliorato, per consentire alla BNS di prestare denaro alle banche in difficoltà che non dispongono di garanzie sufficienti. Ma Jordan ha pure insistito sul fatto che l'Ela+ non dovrebbe essere uno degli strumenti abituali della BNS.

Jordan non ha invece replicato alle critiche secondo cui la BNS avrebbe dovuto reagire più rapidamente alla crisi del Credit Suisse. Il margine di manovra della BNS nell'ambito della stabilità finanziaria è limitato dalla legislazione, ha affermato, aggiungendo che altre misure importanti per la stabilità del sistema finanziario sono di competenza di altre istituzioni.

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COMMENTI
 

Livio 5 mesi fa su tio
Discorso già sentito con il caso UBS. La FINMA può controllare solamente gli istituti di piccola entità .

lguidicelli 5 mesi fa su tio
Risposta a Livio
Non è vero: infatti a Zurigo è presente un'antenna gigante di FINMA destinata solo al controllo delle grandi banche (UBS, l'ex-CS, BCZH e Raiffeisen). Semmai, e Jordan non ne ha fatto mistero nella sua intervista, c'è da domandarsi come questo controllo sia stato fatto nel passato. È quello che in maniera diplomatica ha affermato Jordan.

Lux Von Alchemy 5 mesi fa su tio
… competenza di altre istituzioni.. vedi FINMA. Avrebbero dovuto ricevere un investigazione da parte del Consiglio Federale, dopo licenziamento e sostituzione di tutte le posizioni nel Board esecutivo. Concussioni?..
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