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SVIZZERAQuando la flessibilità ti brucia la salute: «Per tutti i lavoratori 6 settimane di ferie»

11.05.23 - 11:39
L'allarme di Travail Suisse, nell'era del lavoro “intelligente” un dipendente su due si definisce «esausto».
Depositphotos (vchalup2)
Quando la flessibilità ti brucia la salute: «Per tutti i lavoratori 6 settimane di ferie»
L'allarme di Travail Suisse, nell'era del lavoro “intelligente” un dipendente su due si definisce «esausto».

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

BERNA - Il lavoro nell'era della digitalizzazione è più impegnativo, stressante e invadente. Per questo motivo l'associazione di categoria Travail Suisse chiede che vengano garantite ai dipendenti almeno 6 settimane di vacanza.

«Burn-out ed esaurimenti nervosi sono in costante aumento, ormai da anni», spiega l'associazione, «questo è dovuto a giornate lavorative eccessivamente lunghe e frammentate a causa della digitalizzazione».

Stando a un recente sondaggio fra i lavoratori, «il 40% degli intervistati ha indicato dei sentirsi esausto». Per questo, sempre più dipendenti finiscono per ammalarsi, sia fisicamente sia mentalmente. Il motivo sarebbe da ricercasi nelle mutazioni che, nel corso del tempo, hanno interessato il mondo del lavoro.

«Negli ultimi anni i processi di lavoro sono stati costantemente accelerati, mentre i datori di lavoro chiedono sempre più flessibilità ai dipendenti e quindi una maggiore disponibilità al lavoro», afferma Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail Suisse.

Gli fa eco il presidente Adrian Wüthrich: «La protezione della salute dei dipendenti non può e non deve essere negoziabile. La flessibilità idealmente dovrebbe tutelare la salute e la vita privata dei lavoratori, non tutto il contrario».

La soluzione? Per Travail Suisse è necessario intervenire tanto sugli orari quanto sulle ferie: quindi giornate di lavoro meno lungo e più settimane di vacanza. Per questo «i dipendenti dovrebbero avere diritto ad almeno sei settimane di ferie pagate. Per quanto riguarda gli straordinari, questi non devono essere mai superiori all'ora».

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COMMENTI
 

Maracanás 11 mesi fa su tio
Questo risultato però fa capire anche come mai ci sono tanti azzurri che vi rubano il posto, ma possibile che si sentano tutti stressati!? E che si lamentino anche per gli straordinari? Non va mai bene niente! Bastava studiare di più come diceva mamma, e lo stress non lo vedevate nemmeno! Saluti!

Majra 11 mesi fa su tio
Diminuite i giorni lavorativi

Kelt 11 mesi fa su tio
Il problema è che molti ruoli dirigenziali sono coperti da persone scollegate dal lavoro che fanno i loro sottoposto. Dato quindi che non sono in grado di valutare ciò che gli altri fanno scambiano il "lavorare di più" con il "lavorare meglio". Si arriva così agli eccessi della vicina Lombardia, dove è pieno di persone che lavorano 10-11 ore al giorno e sono sempre reperibili sui loro devices. Peccato però (ma sarebbe disumano il contrario) che tirino in là le giornate. Un'occhiata ai social, una a Internet, una pausa, una telefonata un lavoro che richiede 3 ore finito in due giorni e si va avanti così...con frustrazione e scarsa qualità. In Scandinavia e i Giappone si sta andando esattamente nella direzione opposta riducendo orari e giorni.

Matan 11 mesi fa su tio
Mi verrebbe quindi da chiede, anche un po' provocatoriamente: se il problema è la digitalizzazione... Perché non diminuirla al posto di aumentare le ferie? Ritorneremmo a fare una vita più sana e, se lavoriamo di più, ad essere anche più produttivi.

tibex 11 mesi fa su tio
Risposta a Matan
ottimo quesito!

gigipippa 11 mesi fa su tio
Risposta a Matan
Io lavoro oramai da quasi 40 anni e mi sono sempre aggiornato. La digitalizzazione è il capro espiatorio e non ha niente a che vedere con le pretese assurde di molte aziende. Il problema vero risale nella gestione, e troppe persone ricoprono ruoli manageriali illudendosi con autorità di avere necessarie le competenze.

Matan 11 mesi fa su tio
Risposta a gigipippa
Gigipippa, io lavoro da molti meno anni rispetto a te, ma ti do ragione. O meglio, la mia impressione è che sia un misto di queste 3 cose: digitalizzazione (per quanto possa essere comodo, non è sano, ne mentalmente ne fisicamente stare seduto d'avanti a un computer), capi/manager scollegati dalla realtà lavorativa (le imprese sono sempre più grandi e quindi non hai più quel rapporto dove il capo lavora a fianco dei dipendenti) e burrocrazia (che ricopre sempre più un aspetto importante in ogni ambito lavorativo).
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