Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ritiene sia stato principalmente questo il target della delegazione africana.
KIEV - La delegazione dei leader africani, che è stata a Kiev ieri per presentare un piano di pace, «era interessata solo a sospendere il mandato di arresto di Vladimir Putin da parte della Corte penale internazionale». Lo ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere dell'ufficio presidenziale ucraino, citato dai media ucraini all'indomani della visita.
«C'è un punto che li preoccupa» ed è il motivo «per il quale, credo, siano venuti» a Kiev ieri, ha detto Podolyak facendo riferimento a tale richiesta.
Secondo Podolyak, uno dei punti della proposta di pace presentata ieri dai leader africani è stato appunto «la cessazione del mandato della Corte penale internazionale emesso per l'arresto di Putin», come primo passo per «costruire la fiducia». «E poi - ha spiegato riferendosi alle intenzioni della delegazione guidata dal sudafricano Cyril Ramaphosa - si passerà ai punti successivi... Naturalmente tutti gli altri punti interessano poco».
Il consigliere di Volodymyr Zelensky ha inoltre commentato i raid su Kiev proprio nel giorno della visita degli africani, affermando che questo ha distrutto la lealtà che rimaneva in un certo numero di Paesi africani nei confronti della Russia. «È chiaro che non lo dimostreranno pubblicamente: ci sono alcune dipendenze da fertilizzanti minerali, forniture aggiuntive di materie prime, denaro dalla Federazione Russa, persino da milizie armate che la Russia a volte esporta nei Paesi africani - ha spiegato citato da Unian -. Ma penso che questo sia stato un argomento convincente che rafforza in modo accurato la posizione dell'Ucraina».
Podolyak ha quindi affermato che l'unico vero piano per porre fine alla guerra è il piano di pace in 10 punti presentato dall'Ucraina stessa e che prevede l'immediato ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, l'istituzione di un tribunale per i crimini di guerra russi, il rilascio di tutti i prigionieri e le persone trasferite con la forza e la prevenzione dell'ecocidio.