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REGNO UNITOJohnson è pronto a "fare fuori" i Tory ribelli

02.09.19 - 10:50
Anche a costo di far cadere la maggioranza e convocare nuove elezioni, tutto per evitare l'eventualità di una legge anti-no deal
keystone-sda.ch/ (Jeremy Selwyn)
Johnson è pronto a "fare fuori" i Tory ribelli
Anche a costo di far cadere la maggioranza e convocare nuove elezioni, tutto per evitare l'eventualità di una legge anti-no deal

LONDRA - Boris Johnson è pronto a far espellere dal gruppo parlamentare Tory tutti i deputati ribelli. La questione riguarda coloro che si uniranno ai Labour e altre forze d'opposizione nel tentativo d'approvare una legge volta a evitare l'ipotesi di un no deal. Lo riferiscono fonti di Downing Street.

La mossa del premier, alla vigilia della breve riapertura di Westminster prima della contestata sospensione del Parlamento dalla settimana prossima al 14 ottobre, mira a forzare la mano della disciplina di partito anche a costo di far saltare la maggioranza. Secondo la Bbc dimostra come Johnson - in caso di sconfitta - sia deciso a convocare subito nuove elezioni, lasciando fuori tutti i conservatori moderati dissidenti apertamente contrari alla sua linea in favore di un'uscita dall'Ue costi quel che costi.

La decisione del primo ministro britannico di alzare i toni è confermata dall'annuncio con cui sempre Downing Street ha reso nota la cancellazione di un previsto incontro con un drappello di colombe Tory, ostili all'idea di una Brexit senz'accordo (no deal), guidato dall'ex cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond. L'invito è stato cancellato all'ultimo momento e sostituito solo dall'offerta di faccia a faccia Johnson-Hammond che quest'ultimo ha rifiutato per l'atteggiamento "scortese" dello staff del capo del governo.

La partita per cercare di far approvare una legge sulla Brexit pro-rinvio e anti-no deal scatterà ad ogni modo domani, nel primo giorno di riapertura della Camera dei Comuni, come annunciato dal leader laburista, Jeremy Corbyn. I tempi per condurre in porto l'iniziativa sono tuttavia stretti, a causa dell'incombente sospensione disposta dal governo.

Per sperare in un'approvazione entro i termini occorrerà il sostegno compatto di tutte le forze di opposizione oltre che di un numero sufficiente di conservatori dissenzienti. Altrimenti lo scenario di una hard Brexit il 31 ottobre diventerà sicuro "al 95%", nelle parole dell'ex ministro David Gauke, altro Tory moderato.

D'altronde, non è neppure chiaro se una simile norma possa essere necessariamente vincolante: nelle ultime ore due uomini di spicco della compagine di Johnson, come i ministri Michael Gove e Gavin Williamson, non hanno in effetti escluso che l'esecutivo la possa semplicemente ignorare.

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