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GERMANIA«A Berlino la Baviera non la capiscono»

03.10.18 - 21:07
L'Unione cristiano-sociale sta lottando nella sua roccaforte per evitare una debacle alle urne il prossimo 14 ottobre. Seehofer rischia tantissimo. I Verdi hanno invece un asso nella manica
Keystone
Dentro o fuori, il futuro di Seehofer si scrive in Baviera.
Dentro o fuori, il futuro di Seehofer si scrive in Baviera.
«A Berlino la Baviera non la capiscono»
L'Unione cristiano-sociale sta lottando nella sua roccaforte per evitare una debacle alle urne il prossimo 14 ottobre. Seehofer rischia tantissimo. I Verdi hanno invece un asso nella manica

MONACO DI BAVIERA - «A Berlino la Baviera non la capiscono...». Lavorando soprattutto su questa diffusa convinzione, l'Unione cristiano-sociale (Csu) sta lottando nella sua roccaforte in questi giorni, per non perdere il monopolio del potere, ed evitare una debacle il 14 ottobre alle urne del Land del sud della Germania.

Il grande trauma previsto dai sondaggi, che danno il partito da tempo crollato intorno al 35%, ha già avuto effetti preventivi: le crisi di governo, in cui il ministro degli interni Horst Seehofer in pochi mesi ha trascinato più di una volta la cancelliera Angela Merkel a un passo dalla caduta. Se i cristiano-sociali non avranno la maggioranza assoluta, nelle decisioni sull'amministrazione regionale interferirà Berlino, è lo spauracchio agitato dai conservatori, assediati dai Verdi, premiati dal 17% delle preferenze e con cui forse saranno costretti ad allearsi, e dall'ultradestra di AFD, che attira il voto di protesta, toccando l'11%.

L'argomentazione è semplice: diversamente dagli altri, la Csu è partito di espressione puramente locale. «Se le cose andranno male Horst Seehofer potrebbe essere messo alla porta già il giorno dopo», ha spiegato Nikolaus Neumaier, giornalista alla guida della redazione di politica regionale della Beyerischer Rundfunk, in una conferenza stampa promossa dal VAP (stampa straniera) a Monaco. «Ma lui è un giocatore, e lotterà fino alla fine», prosegue l'analisi. Soprattutto per evitare di lasciare a Markus Söder presidenza del Land e del partito. Nella strategia del ministro dell'Interno, che nell'opinione generale finirà per pagare il conto di una serie di errori, compiuti «per agire sempre mosso solo dalla sua pancia», «spinto da interessi personali», resistere alla cacciata potrebbe permettere a Manfred Weber di prendere la leadership del partito, dopo le europee. Per l'orgoglio del vecchio comandante, ormai anziano, malandato e da mesi visibilmente allo sbaraglio, questo risultato allevierebbe il dolore dell'uscita.

KeystoneDentro o fuori, il futuro di Seehofer si scrive in Baviera.

La Csu, intanto, sta puntando sul 50% di indecisi. «Io credo che prenderanno più voti di quanto si prevede - continua Neumaier - molti imprenditori fanno sapere che voteranno Afd per protesta. Ma ritengo che questo non sia davvero possibile: l'estremismo di Alternative für Deutschland non è ammissibile in Baviera». Una coalizione sarebbe possibile coi Verdi, - scenario prediletto dalla maggioranza degli elettori, secondo un sondaggio di giugno della BR - o con i Freie Wähler, «abili nell'intercettare questioni che stanno a cuore alla gente». «Certo è che per la Csu sarebbe certamente meglio evitare una coalizione a tre». Inoltre le decisioni andranno prese rapidamente: «Le regole del gioco prevedono che ci siano solo 4 massimo 5 settimane, per eleggere un presidente in Baviera, altrimenti si torna al voto».

Veri campioni del momento, sono i Verdi: «Approfittano della debolezza dell'Spd, invecchiati, senza struttura, incapaci al momento di trasmettere un messaggio. I Verdi non sono un partito di sinistra in Baviera», spiega ancora, e hanno saputo affrontare temi trascurati dalla Csu. Come l'aumento vorticoso dei prezzi dei fitti nelle città, a partire da Monaco, dove è diventato impossibile trovare casa o restare dove si era sempre vissuto. O l'assistenza agli anziani, la digitalizzazione, l'istruzione. Tutte questioni, che si traducono nell'ansia di fondo della ricca Baviera, «e cioè come difendiamo il nostro benessere».

Katharina, astro nascente dei verdi bavaresi - A Monaco, i politici sorridono generalmente più che a Berlino. Ma Katharina Schulze, 33 anni, astro nascente dei verdi bavaresi, ha nell'attitudine al sorriso, che spesso esplode in una risata contagiosa, l'arma con cui sta conquistando i bavaresi, scippandoli ai cristiano sociali.

KeystoneCon Katharina i verdi hanno di che sorridere.

«Sono certa che la Csu il 14 ottobre perderà la maggioranza assoluta. E questo sarà bene per il Land, per la democrazia e per la società», ha affermato in una conferenza stampa organizzata dal Vap a Monaco. Altre armi segrete personali? Ha lo sprint della pallavolista. E all'esperienza sul campo fa riferimento davanti ai giornalisti, per far capire che sa bene come si vince una partita.

È lei la star delle elezioni in programma fra 10 giorni in Baviera: urne che stanno da mesi destabilizzando i padroni di casa, la Csu data al 35% dai sondaggi, che sarà probabilmente costretta ad allearsi, perdendo la maggioranza assoluta che le ha permesso fino ad adesso di governare da sola. La Schulze non mette veti sui possibili alleati. Alla domanda se sia disposta a governare con Markus Soeder, il falco candidato dei cristiano-sociali, la risposta è pragmatica:  «La Csu è un partito adulto, e dovrà valutare da sola chi mettere alla guida. Non posso mettere ostacoli sui nomi, solo sui contenuti». Quale risultato si aspetta dalle elezioni, che potrebbero portare a un'alleanza nero-verde? «Il mio obiettivo è un esito a due cifre ed essere la seconda forza regionale», afferma commentando i sondaggi che danno gli ecologisti addirittura al 17%.

Non risparmia un po' di compassione per i socialdemocratici, vederli calare a picco è certamente «amaro», ma poi spiega che i Verdi piacciono perché diversamente dagli altri hanno «posizioni chiare». «Siamo compatti, non ci sono correnti. Abbiamo superato i 10mila membri, non siamo mai stati così tanti in Baviera, e siamo più grandi dei Verdi del Baden-Wuerttenburg», spiega orgogliosa, citando il Land di cui guidano l'esecutivo. Gli avversari dicono che, al di là delle posizioni di facciata, la Csu è già pronta a governare con loro: si starebbero accordando, incontrandosi e dialogando dietro le quinte. E la Schulze, che ha spostato il partito al centro, sarebbe pronta a diventare il prossimo ministro regionale dell'Interno. Sull'Afd, ha una posizione dura: «Devono essere osservati dai Servizi interni, subito, in Baviera». E bisogna finanziare progetti democratici e antirazzismo.

 

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