TEHERAN - Il presidente dell'Iran, Hassan Rohani, ha giurato oggi davanti al Parlamento cominciando così ufficialmente il suo secondo mandato presidenziale e avviando il 12° governo della Repubblica islamica dalla rivoluzione del 1979.
Alla cerimonia solenne - aperta dal presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, dopo l'esecuzione dell'inno dell'Iran e la recitazione di versi del Corano - hanno preso parte oltre cento delegazioni di Paesi stranieri, tra i quali anche otto capi di Stato.
Nel suo discorso, Rohani ha tracciato le linee del prossimo governo nella difesa degli interessi nazionali e ha fatto riferimento all'accordo sul nucleare affermando che gli Stati Uniti non hanno rispettato i propri obblighi. In tal senso ha sottolineando che «l'Iran non violerà mai l'accordo, ma non rimarrà in silenzio a fronte alle violazioni degli Stati Uniti» legate alla «politica illegale e inefficace delle sanzioni e delle minacce" che hanno "dimostrato al mondo che Washington è inaffidabile».
Rohani ha quindi affermato che Teheran intende «accrescere i legami con i paesi limitrofi», rimarcando »complotti da parte di potenze straniere che stanno creando caos e instabilità in Medioriente». Il presidente iraniano ha quindi ribadito che «i problemi regionali devono essere risolti solo attraverso il dialogo e la cooperazione tra i Paesi dell'area", anche con "iniziative politiche per porre fine alla crisi nello Yemen».