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ITALIARenzi: «Tutti i partiti devono assumersi le responsabilità»

07.12.16 - 18:24
Da stasera la gestione della crisi toccherà al Quirinale, che stabilirà il calendario delle consultazioni
Renzi: «Tutti i partiti devono assumersi le responsabilità»
Da stasera la gestione della crisi toccherà al Quirinale, che stabilirà il calendario delle consultazioni

ROMA - «Non sono io a decidere. Devono essere i partiti, tutti i partiti, ad assumersi le loro responsabilità. Il punto non è cosa vuole il presidente uscente, ma cosa propone il Parlamento». Matteo Renzi lo scrive sulla e-news, la prima dopo il referendum e l'ultima da presidente del Consiglio del governo italiano in carica.

Cosa succederà ora dovranno deciderlo i gruppi parlamentari: «Vorranno andare subito a elezioni? Nel caso si dovrà attendere la sentenza della Consulta di martedì 24 gennaio e poi votare con le attuali leggi elettorali, come modificate dalla Corte. Se invece vorranno andare avanti con questa legislatura, dovranno indicare la propria disponibilità a sostenere un nuovo governo che affronti la legge elettorale ma soprattutto un 2017 molto importante a livello internazionale».

Renzi si dimette, ma non lascia. «Sono pronto a cedere il campanello al mio successore, con un abbraccio e l'augurio di buon lavoro», consegnando «un dettagliato report» con le cose fatte dal governo, fino alla manovra approvata oggi. «La storia di questi mille giorni non la faranno i rancorosi commenti di queste ore», afferma e conclude con un impegno rivolto ai suoi: «Troveremo un modo per non disperdere la bellezza di quello che avete fatto. Di quello che siete. Ci sono milioni e milioni di italiani che credono a un altro modello di politica. Li abbiamo visti alle Europee, li abbiamo visti al Referendum, li vedremo anche in futuro. Ora però un passo alla volta e soprattutto: si può perdere un referendum, ma non il buonumore, mai! È già tempo di rimettersi in cammino».

Riflettori ora su via del Nazareno. Ma la Direzione del Pd ascolterà solo l'intervento del premier. La resa dei conti è rinviata. I bersaniani però fanno sapere che non vogliono il voto subito e preparano una manifestazione per il 17 dicembre a Roma. «Niente avventure - dice Speranza - Servono stabilità e un governo in grado di fare una legge elettorale che superi i limiti dell'Italicum, ma anche di intervenire sulle questioni più urgenti sul piano economico-sociale». Un governo 'vero', insomma, e senza perentori limiti di tempo. «Oggi non c'è il dibattito perché c'è la crisi, ma un dibattito ci deve essere e spero in un rapido congresso», afferma Cuperlo.

Subito al voto è la linea del M5s, che annuncia sul blog di aver depositato alla Camera una proposta di legge che estende i principi dell'Italicum anche al Senato. «Mi dispiace, non sarò il vostro comico mannaro», scrive Grillo e mette in guardia sulla «prossima mossa»: «Demonizzarci, a me e al nostro popolo, mentre inventeranno un trucco di legge elettorale affinché il M5s non possa mai superare il livello di guardia». «Elezioni o in piazza», avverte Salvini. «Niente inciuci», è la linea di Fi, che tuttavia apre al confronto sulla legge elettorale, mentre Berlusconi si sottopone a nuovi controlli al San Raffaele, dopo l'operazione alla valvola aortica di 6 mesi fa, per una 'lieve aritmia' dovuta allo stress di questi giorni.

Da stasera la gestione della crisi toccherà al Quirinale, che stabilirà il calendario delle consultazioni. Mattarella ha annullato tutti gli impegni dei prossimi giorni: niente prima della Scala a Milano, lunedì 12 niente intervento all'università di Bologna. Il capo dello Stato italiano ritiene «inconcepibile» andare al voto prima di approvare una nuova legge elettorale, omogenea per Camera e Senato e quindi con un altro intervento del Parlamento dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Sulla crisi sono puntati anche i riflettori dei mercati, soprattutto nell'attesa di un decreto sulle banche. Piazza Affari chiude di slancio a +2,1% spinta dalle banche (Mps +10.8%) e dall'attesa per la riunione di domani della Bce, che dovrebbe estendere la durata del Quantitative Easing oltre marzo 2017. Bene lo spread che resta intorno ai 155 punti. Un allarme viene però dal Financial Times che, in un commento affidato a una delle sue firme di maggior prestigio, Martin Wolf, vede aggravarsi i pericoli per l'Eurozona. «La caduta di Renzi forse non è decisiva, ma l'Ue sbaglia se la sottovaluta».

Al Quirinale per le dimissioni - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è giunto al Quirinale, per formalizzare le dimissioni dopo la vittoria del No al referendum costituzionale.


 


 
 

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